CI VOLEVA UNO COME...BORGONOVO

Articolo di Sonia Anichini (La Signora in Viola)
14.04.2010 02:20 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: La Signora in viola
CI VOLEVA UNO COME...BORGONOVO
FirenzeViola.it

"Abbiamo toppato la porta, la prima porta che si apriva sull’Europa, difficile da aprire ma comoda perché ci avrebbe permesso di affrontare le ultime cinque giornate di campionato con più tranquillità.
Peccato, l’impresa non è riuscita ma la Fiorentina in campo, seppur con la formazione titolare, non è stata pimpante come quella di sabato che era riuscita a fare due gol all’Inter. Ha retto 60 minuti, tenendo bene il primo tempo ma dimenticandosi Etò in area dopo 15 minuti della ripresa e chiudendo lì l’incontro.
A quel punto Rizzoli poteva fischiare anche la fine, almeno ci saremmo riposati un po’: potevamo mica fare 3 gol in mezzora, visto che non avevamo quasi mai tirato in porta! Oltre alla tenuta fisica e tattica, a quel punto se n’è andata anche quella psicologica.
Ha provato il nostro capitano a guidare la nave in porto, ma il motore proprio non andava e le rotte erano decisamente confuse.
Quel che è fatto è reso: noi li abbiamo bloccati in campionato, loro in Coppa, un “biscotto” alla rovescia, per la gioia dei romanisti che, molto probabilmente, contenderanno all’Inter sia il campionato che la Coppa Italia. Buon divertimento!
Adesso dobbiamo centrare la porta “storica” d’accesso all’Europa League, tramite il campionato. Non è impossibile, ma l’umore e le motivazioni dei nostri ragazzi saranno solide? Riuscirà Cesare a toccare i tasti giusti, a muovere le pedine in modo da arrivare “a dama”? Non sono dell’idea di mollare il palcoscenico internazionale, per concentrarsi esclusivamente sul prossimo campionato, soprattutto per l’esperienza che si acquisisce su questi campi e per gli introiti, che ho sentito, dovrebbero aumentare per le società che vi partecipano.
Quest’anno, purtroppo, a parte la Champions, le soddisfazioni sono state veramente poche e un compenso finale, onestamente ci spetterebbe, non fosse altro per quanto abbiamo pagato agli infortuni, alla classe arbitrale e alla “purga” di Mutu.
Comunque ieri una festa c’è stata: quella per Stefano Borgonovo. Una manifestazione d’amore esemplare, lo stadio e la città strette intorno a questo splendido campione, di calcio e di vita. Il messaggio, letto a suo nome, è stato emozionante e sui visi di molti presenti sono scorse lacrime d’affetto sincero. Ho sperato che la sua presenza, ci portasse fortuna, per poter coronare una giornata indimenticabile ma, anche se così non è stato, credo almeno che si sia regalato a Borgogol sensazioni uniche. Ed è vero anche uno dei cori cantati dalla curva: alè alè Borgonovo alè, ci vorrebbe uno come te! Ma ieri in campo non si è visto nessun goleador!
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