PRIMO MAGGIO, SU CORAGGIO!

01.05.2013 00:01 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
PRIMO MAGGIO, SU CORAGGIO!
© foto di Federico De Luca

Il rischio è sempre quello, mischiare il sacro col profano. Sopratutto se il titolo richiama Umberto Tozzi. Confondere cioè il coraggio, quello vero, quello che serve a crederci, a nutrire speranze nonostante crisi e ingiustizie. Ed il coraggio con la "c" minuscola, quello applicato al calcio, che serve solo a buttare la palla in rete, a correre sotto la curva, ad ingannare l'avversario. Ci vuole coraggio anche per quello. Eppure se ci pensate bene, i due mondi (quello reale e quello pallonaro) sono più vicini di quanto sembri: entrambi fatti di apparenza, di immagine senza sostanza, di sogni che non aiutano a vivere meglio. Anzi, illudono per poi deludere. Mondi pervasi da privilegi, favoritismi, nepotismi, dove la meritocrazia viene lasciata in un angolo... in basso a destra. Per questo ci sono piaciute le parole di Montella, pronunciate ieri in Palazzo Vecchio, che hanno richiamato all'umiltà, a volare bassi, a sognare senza per questo esagerare. Volare va bene - ha spiegato Vincenzo - se voli alto vedi di più, ma rischi di cadere e farti male. Allora meglio volare bassi, forse vedi di meno ma ti diverti ugualmente. Certo, cosa possono interessare queste parole ad un esodato, ad un anziano privato della pensione, ad un 50enne che ha perso il lavoro, che si vede defraudato della propria dignità... Rispondiamo noi per lui: niente! Assolutamente niente. Però noi ci proviamo, consapevoli che lo sport può ancora regalare un'emozione, un brivido a pelle, sopratutto se proposto da persone serie. Come Montella, come la Fiorentina dei Della Valle.

IL CORAGGIO DELLE IDEE - Guardando la classifica, valutando gli arbitraggi, scorgendo le liste della Lega, ci vuole del coraggio a credere nella Champions League. Eppure Montella ci crede, e ogni domenica che passa ci crede sempre di più. Lo ha ripetuto anche nel salone de' "Cinquecento", sede sacrale, istituzionale, dove non si può mentire. Ci vuole coraggio ad andare contro tutto e tutti, e per farlo l'aeroplanino punta sul coraggio delle idee. Fin dal ritiro di Moena Vincenzo Montella ha proposto un'idea, alla Fiorentina ha dato un modo di pensare, di agire... personale, riconoscibile. Il suo staff ha fatto il resto, dall'uomo delle punizioni, al consulente tattico, al responsabile forza funzionale e prevenzione (chi era costui?) Ruoli finora sconosciuti, nati dalla curiosità di Vincenzo, dalla voglia di sperimentare, dal coraggio di proporre un'idea. E poi il gioco. In campo la Fiorentina ha sempre un'idea, che nasce dal coraggio. Ce ne vuole a mantenere la calma dopo essere stati rimontai di tre gol (vedi Fiorentina-Torino del 21 aprile) e cercare la vittoria fino in fondo, con la manovra, con un triangolo al limite dell'area, rinunciando al lancio lungo, al "ciribè" (come avrebbe detto il Pontefice massimo). Il triangolo è l'idea, il coraggio, il "lancione" è l'incertezza, la paura di non farcela.

PRIMO MAGGIO AL LAVORO - La Fiorentina, quindi, non si ferma mai... neppure il primo maggio. Sabato non ci sarà Savic, sostituito da Compper, ci saranno due ali imprendibili come Ljajic e Cuadrado, c'è il trio delle meraviglie a centrocampo: Aquilani, Pizarro, Borja Valero... tutta gente piena di idee e di coraggio. Sabato c'è sopratutto la Roma, l'unica squadra che ci ha battuto due volte (però Zeman non c'è più...) e c'è Osvaldo, oggetto del desiderio di Montella. Tutto questo in attesa che i gemelli granata ci facciano un regalo. Eh già, ci vuol coraggio anche in quello: credere che dopo l'affronto del 2008 il Milan perda di nuovo la Champions. E sempre a favore della Fiorentina. Però Montella ci crede, i giocatori ci credono, e Firenze crede ad entrambi. Del resto è il primo maggio, su coraggio!