NON E' UNA SUPERCAZZOLA...
Impossibile resistere. Impossibile non far riferimento alla candidatura di Raffaello Mascetti a Presidente della Repubblica. Il buon Ugo Tognazzi ne andrebbe fiero. Pensate... la sua creatura, padre e marito degenere, amante scorretto di una contorsionista spagnola, inventore del "rigatino". Lui, discendente da una famiglia di nobili decaduti che (ipse dixit) solevano portare un orso bruno al guinzaglio, protagonista dello scrutinio per la più alta carica dello stato. Una "supercazzola" in piena regola! Spieghiamo per i più giovani: dicesi supercazzola una frase priva di alcun senso logico, usata per confondere la persona alla quale ci si rivolge. Il propugnatore di tale esercizio semantico era appunto Ugo Tognazzi, in arte il conte Mascetti, personaggio guida del film "Amici miei". Ed è più o meno quello che è successo ieri in Parlamento. A qualcuno strapperà un sorriso, ad altri stupore, ilarità... A noi solo rabbia e disgusto. Del resto, mai neologismo fu più azzeccato: un voto ha preso anche Rocco Siffredi, che di "supercazzo-le" è pratico. Non di meno dovrebbe capirne Valeria Marini, e se ci pensate bene anche Giovanni Trapattoni (entrambi beneficiari di un voto). La "supercazzola" una frase priva di senso abbiamo detto, e chi meglio del "trap" si è prodotto storicamente in frasi insulse e prive di significato? Noi però siamo a parlare di Fiorentina, e ciò che sembrava illusorio, insensato qualche giorno fa (una "supercazzola" appunto...) è tornato prepotentemente di moda domenica sera dopo Milan-Napoli. E ancor più dopo Juventus-Lazio di lunedì, due partite che hanno restituito speranza, quasi certezza ai tifosi viola di un piazzamento europeo. La sublimazione, poi, è arrivata mercoledì con la qualificazione della Roma alla finale di Tim Cup, che pone la Fiorentina in posizione privilegiata per la qualificazione (almeno) in Europa League. In attesa del verdetto Champions. Altro che "supercazzola", altro che "scappellamento a destra", la Fiorentina di Montella è sempre più vicina all'agognato traguardo.
TRA OSVALDO ED IL CALENDARIO - Riprendiamo da dove abbiamo cominciato. Impossibile resistere, impossibile non ricordare quel 18 maggio 2008, la rovesciata di Osvaldo, l'abbraccio tra Prandelli e Corvino... E' vero, si era a campi invertiti, e sopratutto si era all'ultima giornata. Anzi all'ultimo quarto d'ora, col Milan impossibilitato a frapporsi tra i viola e la "musichina". Oggi mancano sei giornate alla fine e il Milan è avanti 4 punti. Però anche allora gli avversari erano i rossoneri, anche allora ci dette una mano il Torino. Proprio come potrebbe accadere domenica: i granata praticamente salvi, il Milan che dovrà scendere allo Juventus Stadium, la Fiorentina che (ipoteticamente) sale ad un punto dallo scarsocrinito Galliani. A questo punto il calendario si equivarrebbe: i viola vanno a Genova sponda Samp, quindi affrontano la Roma in casa, con i rossoneri attesi dai turni casalinghi con Catania e Torino. Saranno decisive le ultime tre: Fiorentina contro Siena, Palermo e Pescara, Milan contro Pescara, Roma e Siena. Con un piccolo vantaggio per i gigliati: lo scontro diretto a favore. Ci ripetiamo: non è una "supercazzola", è la realtà. E' la dimensione di una società che sta studiando da grande, che abbatte le barriere, che blinda il suo allenatore, i suoi uomini migliori (si rassegnino Ramadani ed i suoi fratelli: Borja, Gonzalo, Savic, Ljajic, Cuadrado... restano tutti a Firenze). Che progetta, infine, un nuovo stadio e programma il terzo scudetto. Eh già, perchè neppure questa è una "supercazzola"...