LA "NOCHE" DEL 10...

07.12.2012 00:30 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
LA "NOCHE" DEL 10...
© foto di foto di Stefano Borgi

“La noche del 10” andava in onda di sabato sera sulla TV argentina. Lo presentava Diego Armando Maradona... il numero 10 per eccellenza. Diego non era da solo: aveva ospiti, ballerine, starlette di ogni genere, ed una sera lo andò a trovare persino Pelè... l'altro numero 10 per eccellenza. Maradona e Pelè insieme, nello stesso posto, nello stesso momento, anche se li divideva una generazione di calciatori. Maradona e Pelè, il diavolo e l'acqua santa, il gioco del calcio nella sua manifestazione più pura. Questo per non arrogarci soverchi meriti ed onori (tradotto, il titolo non è nostro) ma solo oneri, nel trattare una materia così raffinata, diremmo di cachemire... quella del numero 10. Sabato sera all'Olimpico scenderanno in campo altri due numeri 10, Alberto Aquilani e Francesco Totti, non ce ne vogliano... un tantinello inferiori. O meglio... con caratteristiche diverse (del resto, perchè fare paragoni?) i quali però sono solo gli ultimi rappresentanti di una genia di campioni, di fuoriclasse, di numeri 10 appunto che hanno colorato la storia viola e giallorossa.

Si parte da Giancarlo De Sisti, romano dè Roma, cresciuto all'ombra della lupa, esploso e vincente sotto la torre di Maratona (per lui uno scudetto, una coppa Italia e tanta gloria con la nazionale di Valcareggi). “Picchio” concluse la propria carriera ancora nella Roma, per poi tornare in viola da allenatore, farsi scippare un altro scudetto e rientrare definitivamente nella Capitale. Insomma un ping-pong da far girar la testa, sempre e solo sotto due bandiere: Fiorentina e Roma. Che ne dici Giancarlo? Sabato può andar bene un pareggio?

Poi è la volta di un altro Giancarlo... Antognoni. Alt! Come osi? (direbbe qualcuno) “Antonio” non ha niente a che fare con la Roma, lui è stato sempre e solo viola. Giusto, ci mancherebbe altro. Però... cominciamo a dire che la moglie, Rita Monosilio, è romana di nascita. Che la Roma ha sempre tentato Antognoni, addirittura il presidente Dino Viola lo invitò a casa sua nel 1980 (spinto dall'allora tecnico giallorosso Nils Liedholm, pigmalione di Antognoni e da sempre innamorato del capitano) per convincerlo a firmare. E ce l'aveva quasi fatta, poi il progetto dei Pontello e l'amore per Firenze fecero fare a Giancarlo una salutare marcia indietro. Senza contare gli attestati di stima che Roma ed i romani hanno sempre riversato su Antognoni, i gol meravigliosi che Giancarlo ha storicamente rifilato alla squadra giallorossa (ricordiamo una splendida doppietta nel 1980 su punizione). Antognoni e la Roma, poteva essere e non è stato... Per fortuna di tutti, sopratutto la nostra.

Avanti con Adrian Mutu. Anche nel suo caso... quello che poteva essere e non è stato. Oramai è storia nota: Pantaleo Corvino nel 2008 lo vende alla Roma per 20 milioni di euro, Cesare Prandelli si mette di traverso. Pantaleo Corvino con quei soldi ha già comprato Pandev e Barzagli, Cesare Prandelli che dice: “Senza Mutu la Champions ve la giocate da soli”. E Mutu rimase a Firenze. Intendiamoci, non è andata poi così male: Adrian con la Fiorentina ha disputato due Champions League da protagonista, è entrato nel cuore del popolo viola (nonostante le malefatte...) viene sempre accolto da tappeti e rose rosse come uno dei più grandi calciatori della storia viola. Sarebbe successo anche a Roma? Ai posteri...

Quindi Francesco Totti ed Alberto Aquilani. Entrambi romani, entrambi della “cantera” giallorossa, loro davvero diversi per indole e caratteristiche tecniche. Più punta “er pupone” (ma quanti gol in carriera ha realizzato contro la Fiorentina?), più centrocampista il “principino”. Tutti e due  predestinati, divisi da una diversa integrità fisica... ahimè a sfavore del viola. Sabato all'Olimpico si affronteranno in un deja-vù ricco di ricordi e nostalgia. Le loro storie si sono incrociate per 5 anni dal 2004 al 2009, nei quali hanno vinto 2 coppe Italia ed una supercoppa italiana. Tra i due ci sono otto anni di differenza e tante vittorie per l'attuale re di Roma. Aquilani ha sposato Firenze per ripartire, per recuperare il tempo perduto, per ridare lustro alla maglia viola numero 10. Quella maglia troppe volte “stuprata”, troppe volte disonorata in tempi recenti. Antognoni ha detto: “Aquilani è il giocatore che più mi somiglia, è un mio amico, merita la maglia viola numero 10...” Ecco perchè, anche per lui, quella di sabato può essere... "la noche del 10”...