JOVETIC STECCA ALLA 'SCALA DEL CALCIO'

01.10.2012 01:40 di  Stefano Borgi   vedi letture
JOVETIC STECCA ALLA 'SCALA DEL CALCIO'
FirenzeViola.it
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Va detto: a San Siro hanno steccato un po' tutti. Stevan Jovetic ha steccato più degli altri. E se il Tardini di Parma non è alla stregua del teatro Regio  (ricordiamo che su quel palcoscenico Jo-Jo sbagliò un rigore decisivo), il "Meazza" di Milano è da sempre la "Scala". La Scala del calcio. Ed in una serata dove si salva il solo Viviano, Stevan doveva essere il valore aggiunto, il campione che emette l'acuto finale e strappa l'applauso. No, nessun accanimento, solo il rispetto delle gerarchie. Come valore, come aspettative, come responsabilità. E poi Jo-Jo... prende o non prende 2,5 milioni di euro a stagione? Beninteso, Jovetic spesso ha deciso le partite: vedi la "prima" con l'Udinese al Franchi, vedi il gol sulla spiaggia del San Paolo, vedi gol e assist per Toni contro il Catania. Poi la stonatura (eufemismo) di Parma, la buona interpretazione senza l'acuto contro la Juventus, e la "stecca" della Scala del calcio. Tre partite senza reti, non così poche per uno come lui. Attenzione, però, non parliamo solo di esecuzione, di assoli, di note alte. Parliamo di cattiva lettura  dello spartito, che è anche peggio. Ci spieghiamo meglio. Oramai è un tormentone il fatto che la Fiorentina sia leggera davanti, che non abbia peso, che manchi di una punta che faccia reparto. Tutto vero, tutto giusto. Ma che ci dobbiamo fare? Dobbiamo sperare in El Hamdaoui (Mounir, quando rientri?), oppure aspettare gennaio e mettersi il cuore in pace. Toni? No, ci spiace, Luca non può essere considerato un titolare. Nell'attesa le alternative si chiamano Adem Ljajic e Mati Fernandez. A Firenze si dice: "se non è zuppa..." E se cerchiamo il peso e lo spessore nel piccolo cileno andiamo poco lontano. Il "fenomenino", poi, appare perduto, incapace di prendere gli infiniti treni che Montella gli ha fatto passare sotto il naso. Non ci resta che Jovetic, però serve un altro Jovetic.

CENTRAVANTI, NONOSTANTE TUTTO... Prima cosa: Jovetic si deve mettere in testa che il centravanti, fino a prova contraria, è lui. Tendenzialmente (ormai si è capito) Jo-Jo non è una prima punta, tendenzialmente Jo-Jo sarebbe una splendida seconda, che arretra, cerca spazi, si interroga tra un assist ed una conclusione in porta. Un purosangue senza fissa dimora, tutto fuorchè una prima punta. Ma tant'è, fino a gennaio questo passa il convento, e Stevan non può girovagare alla caccia del pallone e sostituirsi ai centrocampisti. Con l'unico risultato di sguarnire irrimediabilmente l'attacco. Qualcuno può dire, ci vogliono gli inserimenti dei centrocampisti. Montella ci sta lavorando, in questo momento assistiamo ad un giro palla bello da vedere, ma sterile. Zero verticalizzazioni, zero tagli nell'area di rigore, zero aggressioni dello spazio. Come invece fa il Barcellona, come faceva la Roma di Spalletti (quella con Totti finto centravanti) che mandava in area avversaria a turno Taddei, Perrotta, De Rossi, lo stesso Pizarro. Montella ci arriverà, ma fino ad allora Jovetic deve fungere da punto di riferimento in attacco. Che non significa stare fermo ad aspettare il pallone, anzi... Significa, però, non arretrare a metà campo, non tentare il dribbling in zone poco produttive (a che serve scartare uno-due avversari sulla linea mediana?) Significa restare in zona per cercare il tiro, per finalizzare il lavoro dei centrocampisti. Finchè Jovetic non capirà questo, la Fiorentina darà sempre l'impressione di leggerezza, di imperfezione, della splendida incompiuta. E gennaio, ahimè, non è poi così vicino.