JOVETIC E' INCEDIBILE... IL PRESIDENTE

08.02.2012 00:01 di  Stefano Borgi   vedi letture
JOVETIC E' INCEDIBILE... IL PRESIDENTE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

I più attenti si ricorderanno di quel 16 maggio 1998, quando Vittorio Cecchi Gori fece appendere uno striscione proprio sotto la balaustra della tribuna d'onore. "Batistuta è incedibile, il presidente". Una bella idea, non c'è che dire, certamente ad effetto, che in breve tempo fece il giro del mondo. Una delle poche (aggiungiamo noi) vista la fine ingloriosa che il buffonesco Vittorio fece fare alla nostra amata Fiorentina. Facciamo un salto di 14 anni, e chissà che non sia il caso di pensare a qualcosa di simile anche per Stevan Jovetic. Inutile far finta di niente, siamo solo all'inizio, e di tormentoni simili Firenze ed i tifosi viola ne hanno vissuti abbastanza. Qualcuno dirà...ma come? Jovetic non ha appena prolungato fino al 2016? Non è stato proprio lui a giurare fedeltà alla maglia viola? E Della Valle non ha detto che Jovetic è al centro del "progetto" Fiorentina, e su di lui si costruirà il futuro viola? Tutto vero, tutto giusto. Però, concedetecelo, ne abbiamo viste troppe, i contratti sono ormai diventati flebili fuscelli che un soffio di vento porta via. In men che non si dica, e con reciproca soddisfazione da entrambe le parti. E allora meglio premunirsi, quantomeno mettere dei paletti (una decisa smentita?), esporsi in prima persona bloccando le voci che già da oggi si rincorrono. Un gesto come quello di Vittorio per Batistuta potrebbe essere un inizio.

Semmai il dubbio sorge su chi potrebbe appendere lo striscione, visto che la prima fila della tribuna d'onore viene regolarmente disertata. O vogliamo lasciare l'incombenza al solo Mencucci, magari aiutato dal vice-sindaco Nardella? (del resto con l'Udinese c'erano solo loro). E poi: "firmato il presidente..." quale presidente? Quello esecutivo, al secolo Mario Cognigni? No, non ha lo spessore. Ci sarebbe quello operativo, Gianluca Baiesi. Persona squisita ma, non crediamo ne abbia i titoli. Forse il presidente onorario, altrimenti detto "patron", Andrea Della Valle. Beh, lui i titoli li avrebbe, eccome, sopratutto quelli in banca, ma anche in questo caso è un problema di "spessore". Ecco, ce l'abbiamo! Nè presidente nè patron, lo potrebbe controfirmare il padrone, il proprietario, colui che tira le fila, che fa e disfà... Diego Della Valle. "Jovetic è incedibile, Diego Della Valle", non suona bene? Non sarebbe una garanzia per tutti i tifosi viola (e per lo stesso Jovetic)? Non metterebbe a tacere definitivamente le voci sul talento montenegrino? E poi vuoi mettere la classe, lo stile, l'aplomb di don Diego rispetto ad un improvvisato produttore figlio di papà, dedito alla dolce vita ed al "Processo di Biscardi?"  Ci pensi Diego, ci pensi...

P.S - Lo striscione su "Batistuta incedibile" fu messo da Vittorio Cecchi Gori all'ultima di campionato prima di un Fiorentina-Milan (2-0 il finale). Era la Fiorentina di Malesani (torneo '97-'98), divertente, briosa, brillante, che sette giorni prima aveva ridicolizzato la Lazio all'Olimpico per 4-1. Il terzo gol lo aveva realizzato proprio il "Re Leone" che subito dopo si era messo il pallone sotto la maglietta, fingendo di portarselo via come ricordo dell'ultima prodezza in maglia viola. Si dice, invece, che lo fece per festeggiare l'arrivo del terzo figlio, simulando così la buffa gravidanza. Ricorderete anche come quella stagione cominciò con la querelle tra Bati-gol e lo stesso Cecchi Gori sul famoso "ritocchino" (poi concesso), proseguì con le minacce del procuratore Settimio Aloisio e le offerte principesche del Parma per assicurarsi il grande Bati-gol (si parlò di 50 milioni di lire più il cartellino di Crespo). Insomma, anche quella volta un tormentone che durava da mesi, anni, e che nella settimana precedente il Milan toccò probabilmente il suo apice. "Vittorione", allora, tagliò la testa al toro: "Batistuta è incedibile, il presidente", recitava lo striscione, Gabriel restò alla Fiorentina altri due anni prima di finire alla Roma per 70 miliardi di lire. Più o meno come succederà per Jovetic, ma fino a quel giorno, se non proprio uno striscione, serve la voce del padrone, la voce di Diego della Valle.