DELIO E JOJO... DI PADRE IN FIGLIO
Somigliare non si somigliano, se non altro per la diversa capigliatura. Di carattere poi sono due mondi opposti: introverso, pungente, quasi caustico l'allenatore... estroverso, candido, a tratti ingenuo il calciatore. La provenienza, poi, a dispetto dei chilometri che separano Rimini da Budva (il centro turistico più in voga nel Montenegro) è più vicina di quanto sembri: basti pensare allo stesso mare (l'Adriatico), ed al gemellaggio che lega proprio Rimini alla stessa Budva (leggi affinità turistico-mondane). L'anagrafe, invece, ci dice che Delio Rossi e Stevan Jovetic (perchè di loro stiamo parlando) potrebbero essere padre e figlio: i 51 anni di Delio contro i 23 di Stevan... ci può stare. Segni particolari? Entrambi pensano, agiscono e lottano per un bene comune... la Fiorentina. Proprio da quì vogliamo partire, dalla voglia, dalla determinazione che due numeri uno come Rossi e Jovetic mettono nel vestire la maglia viola. E, per la proprietà transitiva, il piacere, la fortuna, la grandissima opportunità per la Fiorentina di avere a disposizione due numeri uno come Delio Rossi e Stevan Jovetic. Ma andiamo con ordine: è il 39' del primo tempo, Udinese avanti per 1-0 grazie alla premiata ditta... Montolivo-Di Natale quando Mazzoleni "vede" un mani in area di Benatia, tanto evidente quanto inutile. Rigore, calcia Jovetic e fa 1-1. Tripudio dei 10.000 sugli spalti (e stiamo larghi...), abbraccio collettivo dei giocatori viola, con Delio Rossi che corre verso il capannello formato da Amauri, Jovetic e Behrami. Gioia incontenibile per il pareggio raggiunto? No, non è da lui. Voglia di condividere l'esultanza con i propri giocatori? No, cosa andate a pensare... Semplicemente la fregola insopprimibile di impartire dettami tattici allo stesso Jovetic, reo secondo Delio di non sfruttare a dovere le ripartenze. Un rimprovero, solo un rimprovero, proprio come farebbe un padre verso il figlio. Del resto lo ha confermato lo stesso Rossi in sala stampa... "Jovetic? E' un talento, non si può negarlo. Ogni tanto, però, mi fa arrabbiare. Io gli dico le cose, lui mi fa.."si, si, ho capito" e poi fa come gli pare. Comunque non c'è dolo, fa parte dell'età..." In queste poche, ma sincere parole c'è tutto il rapporto tra Rossi e Jovetic: l'apprezzamento del genitore, uno scappellotto a riportarlo sulla retta via, la comprensione, l'assoluzione, il perdono benevolo. E poi siamo sinceri, quando abbiamo visto Delio cedere in quel modo alla trance agonistica, quando al fischio finale lo abbiamo visto rivolgersi verso la tirbuna ed esultare, esultare, esultare... abbiamo capito che per la Fiorentina c'è una possibilità, una speranza, un bagliore in fondo al tunnel. E questo si chiama Delio Rossi, sempre più padrone della "cosa viola", sempre più (non ce ne vogliano Corvino e Della Valle) simile a Cesare Prandelli.
Di Stevan Jovetic è stato detto tutto, e anche di più. Per lui parlano i numeri: un primo anno di rodaggio (il 2008-2009), il secondo della conferma (con una grande Champions League), il terzo... il calvario. Le due operazioni al ginocchio, il sacrificio, la riabilitazione, la rinascita. Lo score recita 12 reti stagionali, più della metà dei gol totali della Fiorentina, grande continuità pochissime pause, la venerazione del mondo del calcio. Valutazione attuale? 30... forse 40 milioni di euro... Ma ciò che più conta è il contratto in scadenza 2016, la totale dedizione alla causa viola, l'amore ricambiato per tutto ciò che è Firenze. Campione, fuoriclasse decisivo anche in una giornata dove le cose sembravano andare nel verso contrario (e non per colpa del vento). Insomma... con due come Delio Rossi e Stevan Jovetic, i tifosi viola possono finalmente sognare.