L'opinione del Corriere Fiorentino: "Vortice pericoloso in una crisi profonda"

L'opinione del Corriere Fiorentino: "Vortice pericoloso in una crisi profonda"FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 09:31Rassegna stampa
di Redazione FV

"Stavolta a fine partita non sono arrivati nemmeno i fischi. Solo un silenzio carico di sconforto e preoccupazione. Un po’ perché la Fiorentina ha giocato probabilmente la miglior partita di questo suo pessimo inizio di stagione, un po’ perché si fa largo la consapevolezza di come la situazione sia seria con il rischio di abbattere ancora di più una squadra che sta lottando (per ora invano) contro il vortice negativo che la risucchia, gara dopo gara, verso il basso". Questo l'incipit dell'editoriale di Enresto Poesio sulle colonne del Corriere Fiorentino. Poesio analizza la situazione negativa dei viola e commenta così la sfida andata in scena ieri al Franchi: " I tre punti su 18 disponibili fin qui conquistati, le tre sconfitte nelle ultime quattro gare, gli otto gol subiti e i soli 4 segnati sono tutti indicatori che consigliano di non appellarsi solo al caso o alla cattiva sorte (che ieri ci ha messo comunque più di uno zampino) per motivare la quart’ultima posizione. C’è molto di più purtroppo, qualcosa di strutturale che non consente ai viola di essere continui all’interno della stessa partita, anche quando come ieri non è certo mancata l’aggressività e la voglia di ribaltare il risultato. E anche ieri, in una partita in cui la Fiorentina avrebbe meritato almeno il pareggio, i segnali positivi restano contrastanti. Un esempio su tutti: il risveglio di Kean. Da una parte il suo primo tempo leonino in solitaria al centro dell’attacco, il gol di assoluta potenza, il palo colpito dopo aver stravinto il duello fisico con Ndicka. Poi la ripresa con il motore frenato una volta che si è trovato a condividere l’attacco con Piccoli. Un caso?".

Infine, chiude Poesio: "Il bottino di punti resta così magro da obbligare a scelte radicali per provare a invertire la rotta. Il problema è che il calendario dopo la sosta spaventa solo a guardarlo. Prima la trasferta col Milan, poi quattro giorni dopo quella a Vienna con il Rapid e altri tre per la sfida al Franchi col Bologna di Italiano. Finita qui? Macché, va aggiunto il durissimo turno infrasettimanale con l’Inter a Milano a completare un poker di gare in dieci giorni difficile per chiunque, a maggior ragione per una squadra in crisi di risultati e di identità come la Fiorentina".