GAZZETTA, Commisso e il goodjob in stile broccolino
Sulle pagine odierne de La Gazzetta dello Sport trova spazio questa mattina un'editoriale a firma di Sebastiano Vernazza che torna ad analizzare le parole di Rocco Commisso rilasciate nelle scorse settimane al Financial Times e pubblicate nel corso della passata settimana. Ecco un estratto delle riflessioni della firma della rosea: "Rocco Commisso si offende per le battute sul suo slang italo-americano, minaccia querele nei confronti di chi accosta con ironia la sua figura ai film di Scorsese. Poi succede che un giorno riceva un inviato del Financial Times e che il giornalista ne ricavi un lungo articolo, un po’ ritratto e un po’ intervista. Un lungo testo in cui Commisso appare in tutto il suo splendore di zio d’America, ritornato in Italia per mostrare ai paesani quanto è stato bravo e quanto è diventato ricco. «Io sono un animale diverso - avverte al principio -. Spero che rispettino un animale diverso. E se non lo rispettano, che si... (ok, ci siamo capiti, ndr)». Altre frasi sparse: «Bisogna fare causa ai figli di p...»; «Dobbiamo sistemare tutte queste str...
(sul sistema calcio Italia, ndr)»; «Chi altri ha fatto quello che ho fatto io? Non gli Agnelli. Il nonno, forse, non i nipoti. Non Gordon (Singer, ndr) al Milan. Non quel ragazzo della Suning. La frase più becera Commisso l’ha però riservata allo stadio: «La cosa più merd... che sia mai stata inventata». Parliamo del Franchi di Firenze, impianto che è considerato un capolavoro della sua epoca, caratterizzato da enormi scale a chiocciola e dalla “Torre di Maratona” alta 70 metri. Pier Luigi Nervi, progettista dello stadio, è riconosciuto come uno dei maestri dell’architettura italiana del Novecento. La reazione degli eredi è stata forte: «Orripilante - ha detto Elisabetta Margiotta Nervi - siamo allibiti, sconcertati e indignati dalle parole di Commisso». Per ora verrà spedita una diffida, ma non si preoccupi, mister Rocco, lei ha fatto un good job, nel miglior stile broccolino.