GAZZETTA, Antognoni: "Rossi unico: mi diceva..."
L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport propone questa mattina una lunga intervista a Giancarlo Antognoni in ricordo di Paolo Rossi, scomparso prematuramente due giorni fa e campione del mondo nel 1982 assieme all'attuale club manager viola. Ecco le parole dell'Unico 10 al quotidiano: "Davanti ai miei occhi, in questi giorni, rivedo continuamente il suo sorriso. Era un uomo sereno. Sempre. Quando era il calciatore più famoso del mondo e quando, negli ultimi tempi, passeggiava tra gli olivi e le viti del suo amato agriturismo. Il suo sorriso era un biglietto da visita. Ti metteva a suo agio. Rendeva tutto semplice. Stavi insieme a lui ed eri felice. Il Mondiale in Spagna? All’inizio non era ancora Pablito. Veniva da un lungo periodo di stop. Eppure a colazione era sempre allegro.
Poi, ha cominciato a segnare. In campo ero il più vicino a lui. Prima delle partite mi diceva: “Gianca dammi la palla poi ci penso io”. E sorrideva quasi a volermi togliere pressione: sapeva sempre dove il pallone sarebbe arrivato. Per i difensori era un incubo. Con i suoi gol mi ha regalato un Mondiale. Eppure anche dopo quelle sue magie è rimasto il solito Rossi. Sempre. Paolo è stato eccezionale nella normalità. Non è una cosa scontata. Anzi, è una virtù rara: Paolo ha toccato il cuore della gente. Con la sua normalità. È stato un campione del popolo, proprio come lo è stato Maradona".