VICE-CT POLONIA A RFV: "TANTI CLUB SU ZURKOWSKI. KOUAME? LA SVOLTA COL NAPOLI"

13.12.2022 16:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
VICE-CT POLONIA A RFV: "TANTI CLUB SU ZURKOWSKI. KOUAME? LA SVOLTA COL NAPOLI"
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© foto di Tommaso Sabino/TuttoLegaPro.com

Ospite d'eccezione nel pomeriggio di Radio FirenzeViola, Alessio Di Petrillo, allenatore toscano protagonista della spedizione in Qatar della Polonia come vice del Ct Czesław Michniewicz, ha parlato a lungo di Szymon Zurkowski, del percorso fatto con la Polonia e non solo: "Io sono un po' di parte perché ho un debole per Szymon Zurkowski. Penso sia un giocatore molto forte. La convocazione la ritengo giusta perché è stato titolare spesso in Nations League ed in amichevole. Il fatto che non giochi con la Fiorentina è una componente che abbiamo preso ovviamente in considerazione. Col centrocampo a tre, con Zielinski che ha fatto la mezzala, o con quello a due con Zielinski e Krychowiack, abbiamo dovuto lasciarlo fuori. Non è stata una scelta semplice perché il CT ha  fiducia in questo giocatore visto che l'ha allenato anche in Under21".

E ancora su Zurko: "Per la Polonia sarebbe ottimo che il giocatore possa andare a giocare e penso che le richieste per Zurkowski non mancano. La Fiorentina ha giocatori importanti a centrocampo ma anche Szymon è un giocatore che come livello può giocare anche a Firenze. Ha avuto problemi alla caviglia e poi non so cosa è successo, difficile giudicare le scelte di Italiano e del suo staff vedendo tutto dall'esterno. Come giocatore Szymon è molto bravo nell'attacco alla profondità ma non lo vedrei nemmeno male nei due di centrocampo nel nuovo 4-2-3-1 di Italiano. Credo però che il suo ruolo sia quello di mezzala, comunque come giocatore può dare tanto sia dall'inizio che a partita in corso".

Di Petrillo ha parlato anche di Christian Kouame, allenato ai tempi del Prato, dell'ex portiere viola Bartłomiej Dragowski, che ha dovuto saltare il Mondiale per un infortunio patito a inizio novembre, e di un profilo della Polonia che potrebbe venire presto in Italia: "Quando conobbi Christian era un ragazzino, venne in ritiro con noi come "riempitivo". Poi mi resi conto di quanto fosse forte. A gennaio poi venne venduto all'Inter e prese il volo. In questo momento credo che sia un giocatore maturo, ha fatto esperienze importanti. La partita col Napoli di quest'anno è stata la svolta per lui: io venni a vedere Zielinski e l'ho visto totalmente concentrato ed integrato nella squadra di Italiano. Dragowski? Un grande portiere, sono convinto che si potrà rialzare al più presto. Sapeva che sarebbe partito come alternativa a Szczęsny, ma era concentrato per dare il meglio per noi, come Skorupski".

Un consiglio per i club italiani? "Michal Skoras, centrocampista polacco che seguiamo da tempo e che penso possa arrivare presto in un gran campionato. Attualmente gioca nel Lech Poznan, è un classe 2000 interessante".

Per chiudere, Di Petrillo ha raccontato anche direttamente l'esperienza della sua Polonia al Mondiale in Qatar, terminata agli ottavi con l'eliminazione contro la Francia: "Il nostro risultato è comunque storico, visto che dopo trentasei anni abbiamo passato il primo turno. Dopo una Nations League fatta ad ottimo livello contro Olanda, Belgio e Galles c'è un percorso mondiale che per me è ottimo. Abbiamo comunque incontrato due semifinaliste come Argentina e Francia, sono convinto però che possiamo migliorare ancora. Certo che abbiamo giocato contro squadre e singoli impressionanti, quando li vedi dal campo fanno ancora più impressione non solo per la qualità ma per il tempo delle letture che hanno certi campioni".

Esperienza in Qatar? "Noi vedevamo poco, eravamo blindati ed isolati dal resto del paese. Questa organizzazione che abbiamo visto noi era sicuramente fatta con cognizione di causa, abbiamo vissuto senza problemi e grosse complicazioni. Abbiamo giocato anche due partite in stadi climatizzati, in effetti in panchina serviva la giacca dal fresco che c'era, poi anche i valori post-partita dei calciatori in termini atletici e medici erano diversi".