VANOLI A RFV, Gol subiti? Colpe non solo in difesa
L'ex calciatore della Fiorentina, Paolo Vanoli, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Radio Firenzeviola durante la trasmissione "Viola Amore mio". Queste le sue parole: "L'ultimo trofeo in viola, la Coppa Italia del 2000/2001, fu una grande soddisfazione".
Sembrava che questa stagione potesse essere quella del salto di qualità
"Mi son fatto l'idea che le competizioni europee portino via tante energie, soprattutto per una squadra che non le gioca da tempo. Lo scorso anno è stato fatto un campionato importante, ma giocare con questa intensità ogni tre giorni non è facile. In altre partite poi è subentrata la sfortuna".
Contro l'Inter che partita ha visto?
"Si è visto lo spirito della squadra, i viola hanno fatto una grande gara che non era facile da riaprire. Poi devono far riflettere i tanti contropiedi subiti".
Per lei manca un leader?
"Sì ed è fondamentale. La squadra ci tiene a far bene ma non è facile".
Quale pensa che sia modulo più adatto alla Fiorentina?
"Il calcio si è evoluto, anche in un modulo ci sono ante interpretazioni dettate dai giocatori a disposizione. Dal 4-3-3 al 4-2-3-1 non c'è molta differenza, l'importante è che la squadra non vada in confusione. Questa squadra ha una linea ben precisa, poi Barak e Saponara ti permettono di trasformare il modulo in 4-2-3-1".
Barak lo vede più vicino alla porta?
"Lui sa inserirsi, è completo, può fare assist o gol come a Verona. Quando cambi filosofia di gioco ci vuole tempo per capire i meccanismi nuovi".
Sulla qualità del centrocampo: "Secondo me manca un po' di qualità, ma la società lo sa e valuterà a gennaio se ci sono opportunità. Priorità all'attacco? Jovic era una scommessa, un rischio, però gli devi dare fiducia. Il turnover può metterlo in difficoltà. Ha ragione Sarri quando dice che devono giocare i migliori".
Rivede in Italiano qualcosa di Antonio Conte?
"Italiano è una bellissima sorpresa, ma non si può paragonare a Conte. Lui è sulla strada per crescere e questa stagione sarà un ulteriore step. Non è facile".
Quanto la preoccupa la fase difensiva?
"Non è colpa solo del reparto, ma della squadra in generale che deve essere più compatta. Vanno capiti i momenti della partita per maturare: non puoi fare una gara così importante, subire tutti questi contropiedi e non portare a casa punti".
Un giudizio su Dodò?
"Il percorso viola è ancora lungo, ci sarà la sosta di mezzo. Dodò lo conosco bene, mi ha fatto una bella impressione e sono convinto che sa importate. Sta subendo il cambio di atteggiamento, il campionato ucraino non è la Serie A, soprattutto dal punto di vista tattico. Se sta risentendo dello stop dello scorso anno? Assolutamente. Italiano vuole rendere tutti partecipi, magari non gioca sempre e gli serve tempo per ritrovare ritmo. Ricordiamoci che giocava la Champions":