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Pallavicino avverte: "Manca una figura di carattere in dirigenza. Così si rischia la Serie B"

Pallavicino avverte: "Manca una figura di carattere in dirigenza. Così si rischia la Serie B"
Oggi alle 13:23Radio FirenzeViola
di Matteo Luconi

Carlo Pallavicino, ex procuratore e giornalista, è intervenuto ai microfoni di RadioFirenzeViola nel corso della trasmissione "Viola Amore Mio". Ecco le sue parole: "Questi mesi resteranno uno dei più grandi misteri della Fiorentina. Non mi riesco a spiegare come sia stato possibile. Una figura dopo Barone ci doveva essere anche se all'epoca non era ben visto però era un punto di riferimento. Questa società non può prescindere da una seria rivisitazione del progetto. Non vi possono essere solo promozioni interne. Manca una figura di carattere da tempo e non può essere ignorata  soprattutto dopo ciò che è successo".

Pensa che la società verrà messa in vendita?
"In realtà mi aspettavo sarebbe successo già dopo la morte di Barone. Non capisco perché Commisso non sia in grado di inviare un referente credibile, di personalità, che lo rappresenti. Anche perché quando non ti proteggi a livelli di Lega diventi la pietra sacrificale. Quando una società di calcio non ha dei referenti importanti è possibile che venga sacrificata nei momenti importanti. Diventa anche a rischio la Serie A ma, aldilà della classifica, io parlo proprio a livello politico specifico della società. Non posso pensare che non ci pensino dall'America".

Che cosa ha pagato Pioli di questa sua esperienza alla Fiorentina? Perché non è riuscito a dare qualcosa?
"Io penso che Pioli si sia trovato su un binario, a livello di emozioni e spinta da dare ai giocatori, e che non sia riuscito a trasmetterlo, aldilà dei cambi fatti a livello tattico e di giocatori. La difficoltà dell'allenatore è stata non riuscire a dare un'inversione di carattere alla squadra. Domenica i centrocampi sembravano essere lì per caso, non hanno dato l'idea di provare a rischiare qualcosa, e la squadra non sentiva la scossa. Eppure al Franchi, anche Fiorentine inferiori a queste, riuscivano a mettere in campo la rabbia. Domenica è stato l'ennesimo stillicidio inesorabile, è stata un'agonia. E questo mi ha molto impaurito per il futuro".

Ha visto la giocare contro l'allenatore?
"No, magari fosse stato quello. Quello che manca, dalla prima giornata, è la mancanza di carattere, è una squadra impalpabile. La squadra è l'immagine di Fagioli, un giocatore dalle enormi qualità ma che non esprime niente, è evanescente, c'è la maglietta ma non il cuore. Kean poi tira dappertutto, non so se è una grande strategia. Pensa solo a tirare. Anche domenica, come anno scorso, ho visto qualche eccesso di egoismo e non va bene perché serve la squadra prima del singolo".

Molti si aspettavano le dimissioni di Pioli
"E' molto facile guardare nel portafoglio altrui. Il tifoso è giustamente arrabbiato. Domenica c'è stato un tentativo di incitare ma poi sono partiti i fischi, ed erano giustificati. Pioli ha sempre privilegiato l'assetto tecnico a quello economico. Stavolta può aver avuto la consapevolezza di non essere lui il principale responsabile, e che quello non era il momento di dimettersi. Se ha fatto questa valutazione è perché ha pensato di non avere motivi per dimettersi come ha già fatto qualche anno fa. Un allenatore per dimettersi deve avere dei motivi molto seri e, nonostante i risultati, lui non sentiva questa responsabilità così alta".

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