Una squadra che si deve vergognare. Una società che non sa fare calcio. Pioli, oggi si decide: Galloppa ad interim, dopo Vanoli in pole. Ma serve prima il diesse

Una squadra che si deve vergognare. Una società che non sa fare calcio. Pioli, oggi si decide: Galloppa ad interim, dopo Vanoli in pole. Ma serve prima il diesseFirenzeViola.it
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Mario Tenerani

Uno dei momenti più bassi della storia della Fiorentina, anche in campo. Ci dispiace scriverlo, ma la prestazione della squadra viola contro il Lecce è stata da vergogna. Per come si sono comportati i giocatori: senza carattere, senza ambizione, intenti a sbagliare un passaggio dopo l’altro fino ad arrivare a quello decisivo grazie al quale Berisha ha punito De Gea. La fotografia è stata la rivoluzione del centrocampo che Pioli ha fatto nell’intervallo: è stato tradito dai propri uomini. Sono 4 punti nelle prime 10 giornate, un primato negativo senza precedenti. Senza retorica, ma indossare quella maglia così intrisa di tradizione significa molto perché si rappresenta una comunità che prima di chiedere da’ tutta se stessa. Si deve lottare, ma al tempo stesso avere la testa connessa sulla partita. Se i giocatori riguarderanno questo scempio calcistico proveranno vergogna. Almeno ce lo auguriamo.

Perché lo hanno fatto? Probabilmente perché la storia tra loro e Pioli era già finita prima. Hanno giocato contro il tecnico? Forse no, semplicemente ormai spogliatoio e Pioli non si comprendevano più. Emblematica la scena finale: giocatori sotto la curva a prendersi la contestazione e Pioli che guadagnava gli spogliatoi. Pioli nell’ultimo atto li ha lasciati soli perché loro avevano lasciato solo lui. E anche questa è una vergogna. L’allenatore, in quanto tale, è a capo di un gruppo e ha molte responsabilità, quindi paga per questo ed è retribuito bene anche per farlo. Ma Pioli non può averle tutte. Molte criticità nascono da questa squadra che evidentemente al proprio interno ha più problemi che idee. In partita i viola non si aiutano, anzi discutono e ognuno tenta di risolvere da solo le manovre offensive. Oggi Pioli sarà licenziato, salvo clamorose novità.

Da ieri sera, nel ritiro del Viola Park, lui ha trattato con la società per trovare la quadra dal punto di vista economico, visto che ha un contratto in essere da 9 milioni. Troveranno la soluzione, le vie si separeranno. Resterà in bocca un retrogusto amaro, per tutti. Pioli rappresentava una grande occasione e invece è finita male. Ma da domani i giocatori non avranno più alibi, metteranno la faccia al vento. Per salvarsi servono tanti punti e andranno fatti. La situazione è gravissima anche per mancanza della società. La parabola Commisso racconta che in 7 anni per 3 volte la Fiorentina ha lottato per non retrocedere. Una prova sufficiente per dimostrare che è stato sbagliato lo schema dirigenziale. Non è mai stata creata una filiera di comando con alte professionalità legate al calcio, con conoscenze specifiche, esperienza copiosa, capacità. Una società strutturata avrebbe retto meglio l’urto di queste ore così tormentate. Stiamo parlando di un possibile sostituto di Pioli, quando da due giorni la Fiorentina non ha più un direttore sportivo. Come si fa a prendere un nuovo tecnico prima di colui che lo dovrà dirigere? E’ il teatro dell’assurdo, non ci si crede. E allora forse si procederà così: Galloppa potrà prendere il posto di Pioli giovedì in Conference a Magonza e magari a Genova contro i rossoblu. Intanto in pole per traghettare la Fiorentina a maggio c’è Vanoli, ex viola che con un bel gol regalò nel 2001 l’ultimo trofeo vinto dai viola, la Coppa Italia (segnò all’andata il 24 maggio a Parma, 0-1). Gli spifferi dicono che sia davvero molto vicino al ritorno a Firenze

Poi arriverà la sosta e quel periodo sarà giusto per assicurarsi un diesse. Il profilo? L’ideale sarebbe un giovane, pieno di voglia di arrivare in alto, più tecnico che da scrivania. Uno capace di girare il mondo a scovare talenti e buono anche ad un confronto con calciatori e allenatore. Nel frattempo c’è Goretti che diventa l’unico uomo con specifiche competenze calcistiche del club. Non è stato promosso, quindi non sarà felice però lui adesso dovrà consigliare gli altri sul da farsi. E dovranno ascoltarlo. Lui che conosce bene gli addetti ai lavori, non solo per prenderci un caffè. Nomi? La pista Giuntoli è meno calda di quello che si immagini. Si parla anche di Petrachi, ma ce ne sono tanti altri. Di sicuro come detto serviranno ancora un po’ di giorni. 

Questo frangente così difficile dovrebbe servire al presidente Commisso per fare una riflessione definitiva. E’ arrivato il momento della svolta oppure no? I tifosi sono stanchi e delusi. Stanno contestando perché hanno aspettato tanto. Firenze merita molto di più di queste situazioni grottesche impregnate di mediocrità e di una classifica imperdonabile. L’onda lunga è partita, non si ferma più.