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Niccolò Pontello: "Assenza di Cataldi ha pesato troppo, un peccato"

Niccolò Pontello: "Assenza di Cataldi ha pesato troppo, un peccato"FirenzeViola.it
Oggi alle 12:48Radio FirenzeViola
di Virginia Bicchi

L'ex dirigente viola Niccolò Pontello, ha parlato ai microfoni di Radio FirenzeViola durante "Viola Amore Mio". Questo il suo parere sulla sconfitta contro il Real Betis: "Quando si perde si perde tutti, per ieri è stato davvero un peccato..ci credevo, speravo almeno di arrivare ai rigori. Non si può dire che c'è stata una grande prova del centrocampo. Pesa tantissimo l'assenza di Cataldi, sono quei giocatori che non li vedi ma ci sono, che riescono a fare il filtro. Non dimentichiamo che abbiamo incontrato una squadra forte: la più forte incontrata nel percorso di Conference".

Con Cataldi sarebbero cambiate le cose?
"I rimpianti ci sono sempre, e comunque sicuramente sarebbe stato diverso: il cambio azzeccato di ieri sera è stato proprio quello di togliere Adli. è un ragionamento giusto...è come se il Betis non avesse avuto Isco, non per il paragone ma proprio per quanto sia fondamentale per la squadra". 

Molti hanno criticato la sostituzione di Fagioli...
"Non ho visto la qualità di Fagioli, è inutile stare a lamentarsi di questo".

Un suo parere su Palladino? Anche sul rinnovo di contratto...
"La società ha fatto calcio, nel senso che se ci fossero stati dubbi sono stati tolti subito...soprattutto alla squadra: società e allenatore vanno nella stessa direzione. La tempistica è stata perfetta. Se è stata giusta lo vedremo prossimamente, ma la società ha fatto una scelta con Palladino che di base è stata simile a quella fatta con Italiano: se uno vuole programmare u percorso deve fare così. A mio parere Palladino deve migliorare, ma se ha avuto un merito è quello di aver costruito un gruppo unito e anche bravissimo a valorizzare i calciatori: da Mandragora, a Comuzzo, a Kean".

Un suo parere sul gioco di Palladino?
"Ridurre tutto al gioco non è il modo migliore per valutare un allenatore: il calcio si gioca anche difendendosi e ripartendo, poi dopo la Fiorentina ha cambiato perché non si poteva continuare così. La chiave del gioco era davvero Bove e da lì si è cambiato, con la squadra che si è trovata più a suo agio in un altro modulo. Il gioco lo esprimi quando il centrocampo fa il gioco, come abbiamo visto a Roma, ieri infatti questo non 'è stato ". 

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