LUPOLI A RFV, Ferenc avversario tosto. Occhio a Varga
Arturo Lupoli, ex viola, nel corso di “Chi si compra?” su Radio FirenzeViola ha parlato così della Fiorentina: “Obiettivamente è stato un avvio molto positivo. Il calendario ha aiutato, ma fare 14 punti è tanta roba. Vanno fatti con chiunque, la Fiorentina ha dimostrato di essere una protagonista, anche grazie agli avvii negativi di Lazio e Napoli. Secondo me può ritagliarsi uno spazio a ridosso delle prime, insieme all’Atalanta”.
Prosegue sulla Fiorentina: “È una rosa competitiva. Ha dei giocatori punti di riferimento assoluti, e quello è importante. Rispetto all’anno scorso ha in più l’esperienza, che nei momenti chiavi porterà consapevolezza, sapendo gestire e vincere certe gare. L'augurio è che la squadra arrivi a marzo-aprile con tutte le competizioni aperte, sperando che gli attaccanti trovino di più la via del gol, ciò che l’anno scorso era mancato nei momenti più importanti”.
Lei è stato alla Honved. Ci parla del calcio ungherese di oggi?
“È un campionato che negli ultimi anni ha alzato il livello. Quando c’ero io l’allenatore era Rossi, che poi ha vinto il campionato. C'erano tanti italiani, io sono stato bene. È un calcio diverso, specie nelle abitudini dentro e fuori dal campo. Sono lontane dalle nostre, bisogna ambientarsi. Il Ferencvaros, insieme al Debrecen, quando c’ero io era una delle squadre favorite, assieme chiaramente alla Honved. Lo stadio del Ferenc è nuovo, ha investito molto negli ultimi anni. Hanno un paio di giocatori, tra cui Varga, che sta passando un ottimo periodo. A livello assoluto poi la Fiorentina parte strafavorita, ma il Ferencvaros sarà un avversario di ottimo rispetto”.
Sempre sull’Ungheria: “Negli ultimi anni, i campionati che chiamavamo minori sono tutti cresciuti di livello. Il motivo è che tutti coloro che nei campionati principali trovano poco spazio si recano lì, quindi crescono giocando di più. La Nazionale con Marco Rossi è cresciuta tanto, aiutata dalle strutture che stanno rinnovando in continuazione. L'Ungheria nei prossimi anni diventerà uno campionato che avrà due-tre squadre in grado di competere anche in Europa”.
Come vede il momento di Beltran?
“Non è facile da dire. Chi arriva da squadre importanti come lui viene da un livello già buono, ma essere subito protagonista in Serie A non è facile. Ricordo l’arrivo in Italia di Crespo, ad esempio. Ma il ragazzo ha qualità, ci vuole un po’ di tempo, poi la parte principale la fa l’allenatore, che deve garantirgli fiducia. Poi sta a Beltran ricambiarla, ma un paio di mesi gli ci vogliono. Sarà curioso vedere la sua crescita nei mesi di ottobre e novembre”.
Su Kayode: "Trovarsi a giocare tante gare da titolare può avere un doppio risvolto, perché dà tanta carica e inizialmente si gioca con spensieratezza. Poi arrivano le responsabilità, ma se un ragazzo dimostra valore vuol dire che ce l'ha. Sta al tecnico e alla squadra aiutarlo, perché arriveranno i momenti difficili. Ma adesso ci sono tutti i presupposti per andare avanti così come sta facendo".