Da Giuntoli a Petrachi, mai contattati dalla Fiorentina: com'è maturata la scelta sul ds
La Fiorentina ha scelto di affidare il ruolo di direttore sportivo, lasciato vacante dopo le dimissioni di Daniele Pradè, a Roberto Goretti, già direttore tecnico del club. Una scelta ancora nel segno della continuità, come già accaduto in precedenza sotto la presidenza di Rocco Commisso quando nel marzo 2024 ci fu la tragica scomparsa del dg Barone, sostituito con la promozione interna di Alessandro Ferrari. La decisione sull'avanzamento di Goretti è maturata durante giorni caotici all'interno del club, dovuti non solo alla separazione con Pradè ma anche alle turbolenze relative alla panchina a seguito della sconfitta col Lecce che ha portato all'esonero di Stefano Pioli. Nel mezzo, appunto, la scelta per il nuovo ds.
Per la quale, al pari dell'allenatore, sono state fatte profonde riflessioni. Prima infatti di virare una volta per tutte sulla soluzione interna, infatti, era stata presa i considerazione anche l'ipotesi di nominare ua figura nuova, magari un dirigente già navigato in grado di colmare il vuoto lasciato da Pradè. Direttori che però, in caso di chiamata, avrebbero richiesto determinate garanzie per lavorare come fanno da sempre, quindi un contratto non di sei soli mesi e la possibilità di prendere le decisioni e le conseguenti responsabilità. Cristiano Giuntoli, ad esempio, il nome più speso in queste ore, avrebbe anche aperto a una eventuale trattativa con la Fiorentina ma chiedendo in cambio certezze, quelle di poter instaurare un progetto guidato da lui. Condizioni che il club viola in questo momento, vista la crisi di risultati e la necessità di salvarsi, non intendeva soddisfare, rimandando gli ipotetici discorsi da affrontare a giugno, per la stagione successiva. Motivo per cui tra la società viola e l'ex uomo mercato della Juventus non c'è mai stato alcun contatto.
La stessa cosa (non) è successa con Gianluca Petrachi, l'altro profilo che in questi giorni andava per la maggiore. L'ex direttore sportivo di Torino e Roma ha da poco risolto il suo contratto con la Salernitana e non vede l'ora di tornare operativo, ma a fronte di una realtà che lo lasci lavorare come ha sempre fatto, lasciandogli tra le mani il compito di dirigere la gestione sportiva. Praticamente lo stesso discorso riguardante Giuntoli, con l'aggiunta che Petrachi avrebbe messo Firenze in cima alla lista delle sue preferenze, essendo legato alla città per dei trascorsi familiari - oltre che per il prestigio di lavorare alla Fiorentina -. Ma anche con questa figura non c'è mai stato alcun contatto in questi giorni, e alla fine il club ha deciso di optare per la soluzione interna senza aggiungere nuovi volti.
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