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Avanti col burro! Gudmundsson è chiamato a prendersi la Fiorentina. I tifosi intanto fanno atto di fede

Avanti col burro! Gudmundsson è chiamato a prendersi la Fiorentina. I tifosi intanto fanno atto di fedeFirenzeViola.it
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Oggi alle 16:00Primo Piano
di Alessandro Di Nardo

Áfram með smjörið! - Avanti col burro! È un detto islandese che - tralasciando le connessioni logiche e culturali alla base - significa "Basta tergiversare, lavora, muoviti". Questo modo di dire lo conosce bene anche Albert Gudmundsson. E magari se lo sta ripetendo allo specchio in quest'estate che anticipa quella che dovrà essere la sua stagione. Lo sa lui, lo sa la Fiorentina, lo sa l'ambiente.

Dopo il primo anno all'insegna della discontinuità totale (infortuni, incomprensioni con Palladino e situazione giudiziaria ancora da sbrogliare, con la parola fine sul processo in cui è accusato di cattiva condotta sessuale che dovrebbe arrivare fra qualche mese) adesso le scuse iniziano a venir meno. Perché la Fiorentina lo ha riscattato - a una cifra minore rispetto a quella pattuita un anno fa col Genoa, mettendo sul piatto a fine giugno 'soltanto' 13 milioni- e lo ha posto al centro del progetto tecnico di Stefano Pioli. Perché arriva, appunto, Pioli, un allenatore dal palmares di tutto rispetto, con uno Scudetto in bacheca e capace di valorizzare un talento inespresso come quello di Leao; e perché anche la pazienza di Firenze ha un limite. Non che il suo primo anno sia stato disastroso, ma quello che per tanti è il 'vero Gudmundsson' ha fatto soltanto capolino.

La sua aura, la dieci sulle spalle e il tocco elegante come quello di un tessitore di Varanasi hanno avuto un effetto quasi magico su tutta una città abituata da sempre a mettere in dubbio tutto e guardare qualsiasi cosa o persona abbia davanti con la celeberrima spocchia fiorentina. Con lui no, la maggior parte dei tifosi ha fatto un atto di fede. E quindi Gud non si discute perché è Gud. La celebrazione del talento prima che il talento si sia dispiegato sotto gli occhi del pubblico, una sorta di San Tommaso al contrario. Dopo un po' però bisogna anche quagliare (chissà come si dice in islandese). Ne è consapevole l'ex Genoa, che alla Gazzetta dello Sport si è preso già le responsabilità di quello che accadrà. Ieri è arrivato il primo gol della sua estate- e una buona prestazione - contro la Rappresentativa Universitaria giapponese. Questo dovrà essere il suo anno. E quindi Albert, avanti col burro!