VLAHOVIC NEL TEATRO DEL SUO MITO: IL RISCATTO ORA O MAI PIÙ
Il dato di fatto che è al Milan Dusan Vlahovic è sempre piaciuto. Sia quando nei piani della dirigenza rossonera, un anno fa, c’era l’avvicendamento in panchina tra Stefano Pioli e Ralf Rangnick, sia quando quest’estate si è posto il problema di trovare un alter ego a Ibrahimovic. Tutte le strade, sia nei progetti del mister tedesco che di quello attuale, portavano proprio all’attaccante della Fiorentina, ritenuto dalla coppia mercato Maldini-Massara un giovane di prospettiva in grado accrescere la sua valutazione nel giro di qualche stagione. In tal senso, un approccio con il club di Commisso nei mesi scorsi c’era anche stato (il manager del serbo, Ristic, fa parte dell’ampia cerchia di scuderie gestite dal potente Fali Ramadani, che già a settembre aveva provato con tutte le sue forze a far vestire di rossonero Milenkovic) ma la volontà della società viola è sempre stata quella di far diventare il classe 2000 l’attaccante del futuro della Fiorentina, con un contratto importante (per la verità ancora non firmato) che lo faccia diventare un simbolo della squadra al pari di Castrovilli.
Ecco perché quella di domani, per il giovane Dusan, sarà una partita senz’altro speciale. Primo perché dovrà far ricredere critica e tifosi dopo le recenti prestazioni incolori della gestione Prandelli (pressoché inesistente contro il Benevento, precipitoso pochi giorni dopo con l’Udinese nell’unica palla gol capitata ai viola nei 90’) e poi perché dovrà prendersi il palcoscenico nella Scala del Calcio nel giorno in cui sarà assente per infortunio il suo mito di sempre, Zlatan Ibrahimovic. L’ex Partizan non ha mai nascosto di ispirarsi al bomber svedese (memorabile un fermo immagine nel tunnel degli spogliatoi al Franchi in Fiorentina-Milan, l’ultimo match giocato a porte aperte al Comunale prima del lockdown, in cui Vlahovic fissava con un mix di ammirazione e devozione la punta) e oltretutto le sensazioni in arrivo dalla rifinitura di questa mattina raccontano che anche domani, nel primo big match della sua gestione, Prandelli sembra intenzionato a dare ancora una volta la maglia da titolare al classe 2000. Una chance da sfruttare, visto che oltretutto al Meazza Dusan deve farsi perdonare il clamoroso errore a tu per tu con Handanovic alla seconda giornata contro l’Inter.