VISTA IN TRASFERTA, Una notte fantastica
A cura di Patrizia Iannicelli
Sono trascorsi solo tre giorni dalla sfida di campionato contro la Juve e per uno strano gioco del destino siamo costretti a ritornare nel solito stadio, per l'ottavo di Europa League. La partita così come tutte le sfide contro la nostra nemica di sempre assume mille significati, ma per molti una rivincita che si stava aspettando da oltre vent'anni. La tifoseria è mobilita dal momento di questo amaro sorteggio, ed i tagliandi del settore ospiti, poco più di 2000, vanno ad esaurirsi in pochissimi giorni. Data e risaputa la rivalità calcistica, la maggior parte usufruisce dei tantissimi pullman organizzati dalle associazioni del tifo, anche i singoli club si spostano con questo mezzo. Un esodo che inizia all'ora di pranzo di un giorno primaverile, una carovana di 45 pullman, i gruppi di sempre, ma tantissimi che per la prima volta sono entrati nello Juventus Stadium. Le ore di viaggio sembrano infinite, la paura e la preoccupazione si avverte ma si cerca di non esprimerla. Alla barriera della città piemontese, come al solito, i controlli delle forze de l'ordine, che convogliano i pullman a dieci alla volta verso lo stadio. Sono le 19.30 quando il primo convoglio si ritrova nel parcheggio dello stadio, i controlli sono meno accurati rispetto a domenica scorsa, così da poterci posizionare nei due anelli del settore ospiti in breve tempo. Le scaramucce verbali con i tifosi juventini adiacenti, fanno quasi sorridere anche gli steward, tutto nella norma. I primi cori per Neto, ma la voce si amplifica all'uscita della squadra viola. L'adrenalina sale, la tensione palpabile, la posta in palio vale quanto tutta una stagione. Come d'incanto mentre parte la sigla dell'Europa League, tutto il settore si colora di bandierine rosse, bianche viola, contornate da palloncini, sciarpe e bandiere che fanno da cornice ad una coreografia da brividi. La formazione viola è un 4-3-2-1, qualcuno storce il naso, per l'utilizzo di una sola punta, ma purtroppo le considerazioni sullo schema tattico si perdono dopo pochi minuti, tre per la precisione, quando Vidal porta in vantaggio i bianconeri. Si resta quasi tramortiti, sommersi dalla bolgia dell'intero stadio. La difesa arranca in varie occasioni, Matri non incide e l'unica occasione viola è un tiro di Mati Fernandez respinto da Buffon. Neto è determinante sul colpo di testa di Vidal che più tardi colpisce la traversa e ci fa tremare.
A fine tempo la Fiorentina cresce e Borja Valero, capitano della giornata, manda di poco a lato. Nell'intervallo siamo distrutti, ma la speranza di portare un risultato utile non ci abbandona un istante, qualcuno addirittura fa un fioretto. La ripresa è una bolgia viola, si incita senza tregua una squadra che ha bisogno del nostro sostegno. Le prime sostituzioni di Mati (infortunato) per Ambrosini, Matri per un super osannato Gomez e Vargas per Aquilani, non cambiano l'assetto tattico, ma sembrano dare più forza alla squadra. Al 79° da un lancio di Ilicic, fino a quel momento non esaltante, viene stoppato da Gomez, che spinto dalle nostre duemila voci, controlla da campione e con un perfetto diagonale gonfia la rete (opposta al nostro settore) e manda in estasi tutta la tifoseria viola. Si urla come ossessi, la rabbia esplode in gioia infinita, un groviglio di abbracci per alcuni minuti, indescrivibili, unici. Il resto dello stadio ammutolito, i cori viola rimbombano ancora più forti, le azioni si susseguono, le ultime emozioni su un tiro di Pogba di poco fuori, che ci blocca il respiro, ma si rischia di vincere prima con un destro dalla distanza di Borja Valero, in angolo e subito dopo un sinistro di Vargas da fuori area mandato sempre in angolo da Buffon. Tre minuti di recupero, e finalmente la gioia che può esplodere in tutte le manifestazioni. Cantare nello stadio avversario "tutti a casa olé" non ha prezzo, una soddisfazione totale. Il capitano Borja Valero che porta a festeggiare sotto il settore tutta la squadra, con il lancio delle maglie, il coronamento di una serata speciale. Mentre in pochi minuti si svuota lo stadio, restiamo un'ora e un quarto prima di ripartire, ma nel totale delirio. Tra sette giorni si replica con il ritorno al Franchi, sarà un'altra battaglia, ma la luce nei nostri sguardi sono quelli di coloro che hanno vissuto qualcosa di speciale, in questa notte fantastica...