VERSO LA LAZIO, Quella mano di Zauri non vista...
Lazio-Fiorentina, nella storia recente, è la partita della mano di Zauri. Non c'è goleada, prodezza o gesto tecnico che tenga: quell'episodio regna e regnerà sovrano nell'immaginario collettivo del tifo viola. E non solo. Tale fu il clamore, l'evidenza, la sfacciataggine di quel gesto, che in breve tempo fece il giro del mondo. Poi, destino beffardo, lo stesso Zauri fu costretto a fare "outing" il giorno che arrivò a Firenze, accompagnato dall'ironia e dagli sfottò dei tifosi gigliati, che certo non avevano dimenticato quell'episodio. Sopratutto non avevano dimenticato la pantomima inscenata dallo stesso Zauri e da Giannichedda (ai danni dello spaurito arbitro Rosetti) che giuravano e spergiuravano di aver deviato il pallone solo con la testa. La mano? Non sia mai, siamo gente onesta noi! Fino all'apoteosi del ritiro di Castelrotto (estate 2008) quando, allo scoccare di ogni allenamento, campeggiava uno striscione che recitava... "Zauri, che ssè venuto a dacci una mano?" Fortunatamente l'intelligenza e la civiltà della gente di Firenze ha sempre avuto il sopravvento, e lo stesso Zauri non ha mai negato quel tocco di mano, accettando di buon grado i "rimproveri" dei tifosi. Eppure quel gesto, quella mascalzonata, avrebbe potuto condizionare l'intera storia di una squadra, di una società. E solo perchè alla fine: "Tutto è bene quel che finisce bene..." la cosa passò momentaneamente in secondo piano. Almeno fino all'esplosione di "calciopoli", esattamente un anno dopo, ma questa è un'altra storia.
Breve riepilogo dei fatti: si era alla 37° giornata del campionato 2004-2005, Fiorentina in fondo alla classifica, affossata da errori propri (tre cambi di allenatore, quasi un record...) e dai "cattivi pensieri" promulgati dal tecnico viola Dino Zoff. Lazio che non se la passava molto meglio, anche se un pareggio contro i gigliati sarebbe stato sufficiente a salvarsi matematicamente. Fiorentina in vantaggio già al 2° minuto con Maresca lesto a ribattere in rete una traversa colpita da Chiellini. Pareggia Siviglia al 18' con un colpo di testa. Forcing della Fiorentina che cerca disperatamente la vittoria. Fino al 30', quando un tiro di Miccoli viene deviato da Peruzzi sulla traversa, poi Jorgensen calcia di esterno destro dal limite dell'area a botta sicura, ma Zauri si sostituisce al portiere e manda in angolo con la mano. Proteste viola, Rosetti che non ha visto e cosi' il guardalinee Pisacreta. Niente calcio di rigore e niente espulsione dello stesso Zauri. A questo proposito ricordiamo come l'arbitro Rosetti commentò quell'episodio... “Quell’episodio mi è sfuggito, a me è sembrato un colpo di testa. E’ stato sicuramente un errore, ma in quel momento l’ho valutato così”. Interrogato sul fatto se avesse ricevuto delle telefonate nell’intervallo del match dell’Olimpico ha così risposto: “In 27 anni non ho mai tenuto acceso il cellulare nell’intervallo, per mia scelta. Tra il primo e il secondo tempo di quella partita però arrivo una telefonata da parte di Bergamo al quarto assistente. Parlai con Bergamo che usò toni molto duri sotto il profilo psicologico con frasi del tipo ‘come hai fatto a non vederlo, era un mani clamoroso’. Io però poi ho pensato solo a finire bene la partita”. Lazio-Fiorentina finì 1-1 tra polemiche infinite. La stessa squadra viola, poi, si sarebbe salvata 7 giorni dopo in casa, col Brescia di Cavasin: 3-0 il risultato finale firmato Miccoli su rigore, Jorgensen e Riganò. La Fiorentina è salva grazie al contemporaneo pareggio per 3-3 tra Lecce e Bologna, ma tutto è solo rimandato di un anno...