URAGANO ROCCO SUGLI ARBITRI: IL CHALLENGE IN ITALIA ADESSO PUÒ ESSERE UNA SUA VITTORIA

13.02.2020 18:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
URAGANO ROCCO SUGLI ARBITRI: IL CHALLENGE IN ITALIA ADESSO PUÒ ESSERE UNA SUA VITTORIA
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

I tifosi viola sanno bene quanto forte possa essere l'uragano Commisso. Ne hanno avuto prova appena due settimane fa quando il presidente della Fiorentina, ritornato per l'ennesima volta in Italia, ha praticamente svuotato nel giro di poche ore tutto il salvadanaio che aveva messo da parte per gli acquisti invernali della sua squadra. Nell'ordine sono arrivati Kouame, Igor, Duncan, Amrabat e Agudelo. Totale, circa 80 milioni di euro investiti nell'arco di una manciata di giorni. Ecco, l'uragano Rocco si sta pian piano estendendo adesso anche a tutto il calcio italiano. E a fare da episodio scatenante all'effetto domino che riguarda, in particolare, il mondo arbitrale c'è stata la detonazione a mezzo stampa del presidente viola nel post partita della gara con la Juvetnus. Cinque minuti di rabbia verso la direzione del signor Pasqua ("Sono disgustato" furono le fortunate parole che utilizzò il numero uno di Mediacom) che se in un primo momento avevano provocato un mix di salaci risate e bonaria simpatia all'indirizzo del magnate italo americano, adesso si stanno ripercuotendo con forza su tutto il calcio italiano.

Tolto il tappo dalla bottiglia (o aperto il vaso di Pandora, se preferite) sono arrivate tante altre prese di posizione molto critiche sul modo di gestire il calcio da parte dell'attuale settore arbitrale e in particolar modo in direzione della vetusta classe dirigente del settore che da undici anni ormai fa capo alla figura di Marcello Nicchi, che aveva a sua volta risposto per le rime a Commisso da Coverciano nel giorno della panchina d'oro. Prima ci ha pensato Fonseca alla vigilia della gara contro il Bologna ("Ho visto tante partite in Italia e la linea di arbitraggio non è la stessa per tutte le squadre" ha detto il tecnico portoghese) poi ci ha pensato D'Aversa dopo le malefatte arbitrali di Parma-Lazio ("E' inutile che l'arbitro faccia il simpatico: nell'intervallo ha detto a Cornelius che si è buttato. Se non si utilizza neanche il VAR, siamo tornati indietro") ed infine è stata la vecchia classe arbitrale stessa a farsi sentire all'indirizzo del designatore: “A Nicchi nessuno dice mai niente con tutti i guai che fa. Ha fatto passare un sistema dittatoriale, senza che nessuno gli dicesse niente: è un fenomeno, tutti quelli che si mettono contro di lui devono andarsene. Quella che è stata una volta Calciopoli, lo sarà ancora e non ci sarà più modo di tornare indietro" ha raccontato di recente l'ex fischietto Boggi.

La novità più grande di oggi è però quella comunicata dalla FIGC, che nel pomeriggio tramite una nota o ha fatto sapere di essersi fatta "interprete delle richieste pervenute nelle ultime settimane da numerose società di Serie A ed ha anticipato informalmente alla Fifa la propria disponibilità a sperimentare l’utilizzo del challenge (la chiamata all’on field review da parte delle squadre), nei tempi e nei modi che l’Ifab eventualmente stabilirà. Una necessità ormai irrinunciabile, quella della chiamata, che lo stesso Rocco Commisso aveva già fatto presente lo scorso 31 ottobre, durante un evento organizzato alla Rinascente di Firenze: "Forse è arrivato il momento che gli allenatori abbiano la possibilità di chiedere l’intervento del Var come avviene negli sport americani. L’introduzione del Var è stato un passo avanti, ma ora bisogna farne un altro" aveva detto il numero uno viola. Che evidentemente, come sovente accade, anche quella volta era arrivato alla soluzione prima di altri.