UNA FASE DIVERSA
Qualcosa è cambiato in casa viola, e non esclusivamente per quanto determinato dal mercato invernale. Nel momento in cui Italiano si è ritrovato a fare i conti con la partenza del capocannoniere del torneo, e con un inserimento non immediato di Cabral e Ikonè, qualche dinamica è comunque uscita rinforzata, merito di un lavoro difensivo portato avanti sotto traccia, mentre di certo si discuteva più dell'attacco che del pacchetto arretrato.
Così incassato l'amaro conto dell'esordio post Vlahovic, con il secco 0-3 rimediato dalla Lazio, è come se la fase difensiva viola fosse stata ristrutturata, probabilmente non del tutto migliorata ma pur sempre modificata in positivo. Ed è stato in particolare con il lancio della strana coppia Milenkovic-Igor che davanti a Terracciano si è ritrovato più equilibrio, una scelta che ha sì allontanato dai titolari Quarta ma che alla lunga è risultata efficace per le risposte fornite in particolare del brasiliano.
Dei 5 gol incassati nelle ultime 6 gare, infatti, uno è arrivato su rigore (con il Verona) mentre ai tre centri figli di errori dei singoli (Amrabat a La Spezia, i due subiti dal Sassuolo e l'ultimo di Dumfries sul quale pesano le responsabilità di Biraghi) andrà aggiunto il beffardo autogol di Venuti in Coppa Italia contro la Juve. Una media di gol al passivo ritoccata verso il basso, merito di una fase difensiva in crescita, e comunque meno incerta rispetto a un girone d'andata dove spesso e volentieri il portiere si ritrovava fin troppo abbandonato a sè stesso.