UN'IDENTITÀ DA SCEGLIERE

07.04.2021 00:00 di Tommaso Loreto Twitter:    vedi letture
UN'IDENTITÀ DA SCEGLIERE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Tutta una questione d'identità, sempre e comunque l’identità, ancor di più se i tuoi colori sono quelli di una città e di una piazza che comunque si sente diversa. Per questo la Fiorentina ha bisogno di un’identità chiara, precisa, netta, più o meno come quella della sua gente, affinchè prima ancora dei risultati riesca a centrare l’obiettivo della riconoscibilità. Lo sanno benissimo i tifosi in primis, che di gioie negli anni ne hanno vissute col contagocce.

E' anche per questo che l’animo odierno è già proiettato al prossimo anno, perchè al di là del risultato finale di questa stagione (ancora da incassare) anche in questa Fiorentina è pressoché impossibile rispecchiarsi. Come avvenuto l’anno scorso, e anche in quelli precedenti, più o meno da quando con Paulo Sousa tutto cominciò a precipitare. Certo, l’exploit di Vlahovic sta facendo brillare nuovamente il numero 9 e la sua tradizione, ma anche nel caso del serbo le incertezze future rendono difficile immedesimarsi in un lungo sodalizio.

E’ allora lungo un nuovo cammino d'identità che Commisso e la dirigenza sono chiamati a intervenire, ricostruendo un gruppo e un senso d’appartenenza che possa anche ricreare l’entusiasmo scemato nei mesi. Perché se oggi molti si aspettano un rilancio della proprietà viola è altrettanto vero che dal presidente alla società sarà necessario far tesoro degli errori del passato, e pianificare diversamente il futuro. Ripartendo da un’idea di calcio, da un concetto di gioco da mettere in campo con il giusto tecnico e con i giusti interpreti.

Anche in questo caso, d’altronde, sempre e soltanto d'identità si parla, e c’è da augurarsi che al momento delle scelte si consideri prima di tutto di quale vestito vestirsi. Che sia per un’identità dettata dalla volontà di imporre il gioco, magari con Sarri, o Juric, o De Zerbi, o per cementare ancora carattere e spirito in un gruppo che fino a oggi ha saputo soprattutto perdersi, magari con Gattuso, quel che più conta è che possa essere un'idea soprattutto condivisa. Dagli uomini dal club e in primo luogo anche da quello che sarà l’uomo scelto per allenare la nuova squadra.