ULTIMA A FIRENZE FRA DELUSIONE, RABBIA E LACRIME

09.05.2016 00:00 di  Sonia Anichini   vedi letture
ULTIMA A FIRENZE FRA DELUSIONE, RABBIA E LACRIME

Sentire la gente uscire dal Franchi dicendo “menomale che le partite a Firenze sono finite” mette una grande tristezza ma rispecchia quanto la Fiorentina ha fatto vedere anche ieri. Niente regalo finale da parte di Sousa e dei suoi ragazzi, niente rispetto per coloro che sono accorsi per il saluto finale alla squadra. Credo che il riassunto di quello che stiamo provando lo abbia riassunto la Curva Fiesole esponendo uno striscione che recitava “se manca la passione trasmetti solo delusione”. La passione è mancata a tutti e gli ultimi avvenimenti, vedi il ritrovato feeling fra la società e il tecnico, non hanno fatto vedere niente di nuovo in campo. Ci serviva un punto per ottenere il quinto posto in classifica ed è stato fatto lo sforzo minore per arrivare a questo, nessuno slancio o voglia di regalarci i tre punti.
E’ chiaro che poi la gente si stizzisce e fischia e probabilmente molti si aspettavano questo triste spettacolo viste le poche presenze sugli spalti. Un pomeriggio da rompete le righe, con la valigia già pronta per le vacanze, peccato però che la Fiorentina ci sia andata da tempo e ci abbia propinato una delusione dopo l’altra.
Le prestazioni sono state discutibili e scialbe e la telenovela Sousa ci ha scocciato oltre ogni limite. Speriamo che questa nuova armonia sia di buon auspicio per il nuovo anno calcistico (non potevano chiarirsi prima?) e tutti gli errori fatti in questo campionato servano a tutti da lezione. 
C’è stata anche una grande tristezza per come è stato trattato Manuel Pasqual e la liquidazione che il “comparto” tecnico gli ha fatto avere poco prima dell’ultimo incontro a Firenze. Le sue lacrime sincere sono state anche quelle dei tifosi viola che lo hanno salutato con grande affetto. Come calciatore poteva avere ormai dei limiti dovuti all’età, ma ieri è stato applaudito l’uomo che ha vestito per undici anni la maglia viola senza mai creare problemi. Le ultime immagini della nostra squadra sono dedicate solo a lui e alla standing ovation che lo stadio gli ha tributato. Le emozioni più belle sono tutte legate al passato, alla coreografia per gli eroi del primo scudetto e al saluto ad un calciatore che ci ha forzatamente lasciato. 
Il futuro però è già alle porte e se Sousa sarà ancora l’allenatore viola, resta ora da scoprire chi resterà o chi arriverà nel settore tecnico ad ascoltare i suggerimenti del Mister per costruire la nuova squadra che ci auguriamo, stavolta, sia condivisa negli uomini e negli obiettivi.

La Signora in viola