TRA COPPE E CAMPIONATO: LE TRE STRADE PER L'EUROPA

La sconfitta col Milan ha spedito la Fiorentina al 10° posto della classifica (seppur con una partita in meno, quella con l'Atalanta da recuperare probabilmente a maggio). La qualificazione alle competizioni europee (più intriganti e più ricche, perché rinnovate dalla prossima stagione con un maxi-girone unico come fase inziale) è dunque assai in bilico, ma resta possibile attraverso tre strade. Analizziamole nel dettaglio.
1) CAMPIONATO: ARRIVARE TRA LE PRIME SETTE/OTTO
L'unica strada dei viola per qualificarsi alla prossima Champions League è attraverso il campionato. Il quarto posto del Bologna è lontanissimo, ma - grazie al ranking Uefa stagionale dell'Italia - quest'anno pure il quinto posto in classifica dovrebbe garantire l'accesso alla coppa più prestigiosa. Anche qui, però, Roma (quinta a 51) e Atalanta (sesta a 50) sembrano ormai avere un'altra marcia. Se l'Italia dovesse mantenere uno dei primi due posti nel ranking Uefa stagionale e il 5° posto valesse dunque la qualificazione alla Champions, la vincente della coppa Italia più la sesta classificata si qualificherebbero all'Europa League, mentre la squadra seguente in classifica andrebbe in Conference League. Se la vincitrice della coppa Italia dovesse essere una delle prime sei, allora anche il settimo posto varrebbe la qualificazione al girone di Europa League, mentre l'ottavo posto varrebbe la qualificazione ai playoff di Conference League. Lo scenario potrebbe cambiare, ad esempio, se la Lazio vincesse la coppa Italia e arrivasse ottava o nona: a quel punto la settima andrebbe in Conference League (e l'ottava sarebbe fuori). N.B. Anche nella migliore delle ipotesi, l'ultimo posto utile per qualificarsi in Europa tramite campionato sarebbe l'ottavo posto. Cioè: se la Roma arrivasse sesta ma vincesse l'Europa League, andrebbe in Champions League ma non libererebbe un ulteriore posto per le squadre italiane seguenti. Nello specifico caso preso a esempio, l'Italia avrebbe sei squadre in Champions (4+1+1), una in Europa League (anziché due) e una in Conference: non verrebbe 'ripescata' la nona in classifica, ma la squadra di un'altra federazione.
2) COPPA ITALIA: VINCERLA
Alzare al cielo la coppa Italia, come detto, qualifica alla fase principale (quella a girone unico) della prossima Europa League. Gli ostacoli però non sono certo semplici: la doppia sfida di semifinale con l'Atalanta andrà in scena mercoledì prossimo (andata) e il 24 aprile (ritorno). L'eventuale finale sarebbe - all'Olimpico in gara secca - contro una tra Juventus e Lazio. La finalista sconfitta si garantisce la partecipazione alla ricca Supercoppa Italiana (in programma a gennaio 2025 in Arabia Saudita e appena confermata nel format con semifinali e finale) ma non la qualificazione all'Europa.
3) CONFERENCE LEAGUE: VINCERLA
Ancora una volta la strada più semplice per tornare in Europa sembra passare dalla Conference League, in cui i viola hanno un buon tabellone (Viktoria Plzen ai quarti, Bruges o PAOK nell'eventuale semifinale). Vincere la finale di Atene, infatti, vorrebbe dire qualificarsi alla fase principale (a girone unico) della prossima Europa League. E' il caso in cui un trionfo della Fiorentina e un piazzamento in campionato dei viola oltre l'ottavo posto allargherebbe ulteriormente il contingente italiano nelle prossime coppe europee. Con la Fiorentina - ad esempio - nona o decima in campionato e vincitrice della Conference League, l'Italia potrebbe schierare 9 squadre nelle prossime coppe europee: cinque in Champions League (grazie al ranking stagionale), tre in Europa League (due + la Fiorentina), una in Conference League (l'ottava in serie A). Se i viola vincessero la Conference e arrivassero ottavi (o comunque nella posizione che vale la qualificazione alla Conference), invece, l'Italia non qualificherebbe alcuna squadra alla prossima Conference League.
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