STADIO, Roma e vecchia politica: ma Rocco spera
La speranza è che davvero, sotto l’albero di Natale, Rocco Commisso possa trovare la strada spianata per la realizzazione del suo vero grande obiettivo: lo stadio nuovo. Il 2020 che si sta per concludere, del resto, ha portato in dote alcune buone notizie sul fronte infrastrutture: a settembre è stata approvata la legge “sblocca stadi” che permetterà a molti impianti vincolati di essere restaurati dalle fondamenta a fronte di esigenze di sicurezza, ammodernamento e vantaggi economici (una legge voluta dal Pd nella quale la Fiorentina ha fortemente sperato) mentre nelle scorse settimane è stata consegnata nelle mani del Mibact la lettera di intenti a firma ACF-Comune di Firenze nella quale è stato spiegato quelle che sono le volontà del club viola a proposito dello stadio Franchi, una struttura sempre più fatiscente la cui intoccabilità è ormai diventata una questione di principio solo per la Sovrintendenza e per una parte della vecchia politica. La risposta è attesa entro un mese e mezzo.
Del resto, con lo studio Deloitte presentato pochi mesi fa, Commisso ha illustrato molto bene quali vantaggi potrebbe portare uno stadio nuovo nell’area di Campo di Marte (sia per ciò che riguarda gli introiti economici a vantaggio della Fiorentina sia in prospettiva di una rinascita lavorativa per tutto il quartiere) eppure sembra sempre più forte la sensazione che da parte delle istituzioni locali non ci sia molta voglia di venire incontro alla volontà di investire di Mister Mediacom, che sarebbe pronto ad impiegare ancora tanto denaro (dopo quello speso per il centro sportivo) per regalare a Firenze una struttura al passo coi tempi ed adeguata al blasone della Fiorentina (le recenti parole di Giani in contrasto con quelle di Nardella a proposito dell’ipotesi Ridolfi lasciano intendere che c’è ancora molta incertezza). Commisso e la Fiorentina, dunque, aspettano e sperano in una mano concreta, tenendo ben presente la soluzione Campi Bisenzio come piano B. Intanto gennaio (o al più tardi febbraio) sembrano delinearsi come mesi cruciali per il futuro del Franchi, in base a quella che sarà la presa di posizione che sul restyling arriverà da Roma. E intanto al Comunale le crepe sui muri e le pozze d’acqua continuano ad aumentare…