SOUSA, VOGLIO VINCERLE TUTTE, KUBA È PRONTO. IL BASILEA...

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Giorno di conferenze stampa all'Artemio Franchi, alla vigilia della sfida tra la Fiorentina ed il Basilea in Europa League. In sala stampa prende per primo la parola il tecnico viola Paulo Sousa:

Se è più facile giocare in Italia o in Europa: "Nel calcio moderno è diffcile vincere sempre: dipende gli avversari come stanno nel corso della stagione. L'Italia è il Paese più difficile per competere per un allenatore".

Su Mario Suarez: "Il giocatore è stato sempre pronto come gli altri: ha trovato come tanti altri giocatori un calcio diverso: tutti i calciatori hanno bisogno del loro tempo per migliorarsi ed aiutarci".

Sull'obiettivo della Fiorentina in Europa League: "Vogliamo vincere tutte le partite: io non penso mai di pareggiare o perdere. Io costruisco sempre il mio lavoro per vincere. Sappiamo di avere davanti spesso avversari di maggiore qualità ma l'obiettivo unico del nostro lavoro è vincere".

Se conosce più il Basilea o il Basilea conosce più lui: "Il Basilea mi conosce bene, così come il mister Fisher. Io conosco bene i miei ex giocatori ma loro sanno cosa penso e come lavoro. Abbiamo però delle possibilità maggiori giocando in casa".

Su Rossi dal 1' domani: "Ci sono tutte le possibilità per tutti domani, come in tutte le partite".

Su cosa prova nell'affrontare il Basilea: "Provo molta felicità perché ho passato un anno straordinariamente positivo in Svizzera: per me è un occasione per rivedermi con quelli con cui ho passato insieme un anno. Quando uno smette di giocare a calcio ci sono tante cose che rimangono della carriera fatta. Noi lo scorso anno abbiamo vinto molto e rimarrà sempre nella mia mente".

Su come gestire la rosa in tre competizioni: "Noi dobbiamo partire su una base di un'identità propria, sia in fase offensiva che difensiva. Dobbiamo avere tempo per trovare una amalgama: la continuità è fondamentale per imparare certi concetti".

Su Kuba: "In una settimana non si riesce a capire la sua condizione fisica: ha già qualche minuto sulle gambe per la gara con la Nazionale e quella col Genoa, abbiamo fatto tutti gli esami muscolari. Lui è pronto per giocare come tutti gli altri. Vogliamo sempre di più introdurlo nella partita dandogli continuità nell'allenamento diminuendo la possibilità di infortunio".

Sulla diversità tra la Fiorentina ed il Basilea: "Ogni Paese ha una sua cultura calcistica anche a livello organizzativo: nonostante la differenza ci sono le possibilità di vincere in entrambi i campionati. La differenza più grande credo che risieda negli organigrammi delle società".

Sulle lezioni che ha imparato da giocatore: "Io ho sempre predicato rispetto verso gli altri perché ho sempre imparato ad avere rispetto degli altri".

Sul punto di forza della Fiorentina e quello del Basilea: "Il punto di forza del Basilea è la loro esperienza europea: sanno di poter giocare una finale in casa. Il Basilea è una società che punta molto ad arrivare a questa finale. Noi dobbiamo partire da questo: se loro vogliono arrivare in finale, dobbiamo essere superiori alla loro voglia. Dobbiamo saper sfruttare al massimo la nostra fase offensiva, con la nostra mobilità e la velocità di esecuzione".

Sull'affetto di Firenze verso di lui: "In Svizzera forse è mancata comunicazione tra noi ed i tifosi, qui il clima è diverso: siamo molto più vicini, anche grazie alla lingua. Io ovunque sono stato mi sono adattato, non ho mai chiesto agli altri di adattarsi a me".