SLIDING DOORS
Domani sera occhi puntati sulle due panchine, il nuovo che avanza (Ivan Juric) contro l'esperienza di Beppe Iachini. In estate i due dovevano avvicendarsi proprio sulla panchina della Fiorentina, con il croato che - salutato l'ex viola nonostante un altro anno di contratto - doveva prendere il suo posto. Questa era stata l'idea di Daniele Pradè, alla ricerca di linfa e idee nuove per la Fiorentina ma poi Commisso, innervosito anche dalla voce di De Rossi, ha preferito confermare Iachini a tre giornate dalla fine, sia per il contratto ancora in essere, sia perché aveva ottenuto la salvezza con buoni risultati. Questione di merito, insomma, che ha però scompaginato tutti i piani dirigenziali. Così il croato si è ritrovato sedotto e abbandonato e domani vorrà prendersi una bella rivincita sia sul piano del risultato che del gioco, sempre coraggioso e propositivo con tre o quattro giocatori che attaccano sistematicamente l’area, come il suo maestro Gasperini.
Inutile chiedersi come sarebbe stata questa Fiorentina in mano al croato, se Amrabat avrebbe avuto lo stesso smalto dello scorso anno e la squadra avrebbe stupito come da due anni il suo Verona, quanti gol avrebbe fatto Vlahovic di cui Juric è grande estimatore. Alla Sliding doors con la Paltrow insomma. Il confronto in realtà era già nato la scorsa stagione quando Iachini però si prese la soddisfazione prima di battere il Lecce di Liverani (altro tecnico che si diceva piacesse ai viola) e poi di pareggiare all'ultimo tuffo con il Verona, rovinando la festa a Juric. E se sabato un altro pretendente alla panchina viola come De Zerbi ha inguaiato la Fiorentina, vedremo se anche Juric le farà lo sgambetto, vendicandosi di quella chiamata alla quale non è poi stato dato seguito, o se al contrario sarà Iachini a prendersi la soddisfazione di dimostrare che non è tutto oro quello che luccica, Verona compreso.