ROSSI, REALIZZERÒ I MIEI SOGNI. CHE EMOZIONE IL 4-2 ALLA JUVE

13.03.2015 23:15 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
ROSSI, REALIZZERÒ I MIEI SOGNI. CHE EMOZIONE IL 4-2 ALLA JUVE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Giuseppe Rossi scalpita. Il rientro si avvicina e i tifosi viola contano i giorni sul calendario. La storia di Pepito è fatta di sudore, lacrime e sacrifici e il programma condotto da Alex Zanardi, "Sfide", ha deciso di dedicarli un'intera puntata. Queste alcune dichiarazioni del bomber viola: “La mia carriera è basata tanto sui sacrifici che ho fatto fin da piccolo. So dove voglio arrivare. I miei sogni sono sempre lì, so che ci posso arrivare e non c’è niente al mondo che possa fermarmi. Scontro con Rinaudo? Quando ho preso la botta ho sentito il ginocchio fare crack. Sono rimasto a terra non per il dolore ma solo per la tristezza di aver risentito quel rumore. Non è stato bello risentirlo. Sono rientrato negli spogliatoio e sono scoppiato a piangere. Tutti gli infortuni sono brutti perché alla fine ti tolgono sempre qualcosa. Questo ha interrotto uno splendido campionato e il sogno di poter fare il Mondiale. Gara con l'Irlanda? L'infortunio di Montolivo fu vermente brutto e scosse un po' tutti. Io ho dato tutto quello che avevo. Le decisioni magari erano già state fatte e purtroppo è andata come è andata. Il Mondiale era sfumato ma mi sono rialzato. Mio padre? Capiva tanto di calcio e giocavamo insieme spesso. Per lui il calcio era tutto. A Manchester la prima persona che ho conosciuto è stato Giggs. Fu uno spettacolo, prima lo avevo visto solo in tv. L'esordio con lo United fu incredibile. Feci gol subito e mi saltarono tutti addosso. Che sensazione! Ero giovane, avevo 19 anni e dopo due anni che avevo giocato poco scelsi di andare in prestito al Parma. Il gol al volo contro il Livorno? Bello, scoppiò tutto lo stadio. Vincemmo all’ultimo minuto, furono tre punti importanti, è stato bello regalare quella vittoria ai tifosi. A fine stagione festeggiammo la salvezza come se fosse stato uno scudetto, andammo in giro in pullman per la città. La mia prima partita contro il Real Madrid? Me la ricordo bene, c’erano anche i miei genitori al Bernabeu. Con un controllo dribblai Cannavaro, poi mi restava da saltare un grande portiere come Casillas e ci riuscii. L'Italia? Vedermi giocare con la maglia azzurra era anche il sogno di mio papà. E’ stato un momento di orgoglio per tutta la famiglia. Prima di morire, papà mi lasciò un bigliettino con alcuni semplici consigli sul calcio. Odio sbagliare i gol. Mi ricordo quello che segnai contro l’Estonia a Modena. Fu un bel dialogo con Cassano. La vittoria con la Juve? Ho sempre sognato di fare gol ai migliori portieri del mondo e tra questi c’è Buffon. Il rigore? Mi studio i portieri prima e così ho deciso di tirare alla mia sinistra. Dopo il gol ho preso la palla per far capire ai tifosi che ce la potevamo. Dovevano darci la carica perché il calcio è imprevedibile. Al secondo gol sentii un boato tremendo dello stadio".