ROSSI, Lo strano modulo di centrocampo

14.04.2012 16:00 di  Cosimo Lippi   vedi letture
ROSSI, Lo strano modulo di centrocampo
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Due facce di una stessa squadra, prima la viola va a Milano e vince, convincendo, poi mette in saccoccia un solo altro punto rimediando ad un mesto pareggio casalingo. Cosa è cambiato nella formazione viola?

Al di là degli schemi, vorremmo concentrarci sugli interpreti e soprattutto su quelli di un centrocampo che più di altri reparti ha deluso nell'ultima di campionato. Prendiamo in particolare Montolivo, giocatore molto chiacchierato quest'anno per il suo contratto in scadenza, per la fascia da capitano persa a vantaggio di Gamberini, per le sue prestazioni in campo. Infatti molti dei commenti dopo la partita contro il Milan sostenevano la non necessità di schierare un giocatore che con la Fiorentina ha già chiuso.

Ma andiamo a vedere cos'è cambiato senza Montolivo in campo in questa stagione. Sono infatti quattro le partite in cui il centrocampista gigliato non è stato schierato, e queste sono Juventus-Fiorentina (2-1), Inter-Fiorentina (2-0), Fiorentina-Atalanta (2-2) e Milan-Fiorentina (1-2). Tre partite fuori casa con due sconfitte e una vittoria, e un pareggio al Franchi, a dire il vero in rimonta. Nella partita dello Juventus Stadium la mediana era formata, oltre al sempre presente Behrami, da Munari e Kharja, e in quella brutta sconfitta si era ben detto che l'assenza di Montolivo fu fondamentale. Di Munari in Fiorentina non c'è già più traccia, mentre per Kharja tutto lascia presumere che lascerà pochi ricordi a Firenze, se non per i frequenti viaggi in treno. Contro l'Inter, seconda chance per quelli che scalpitano dietro all'ex capitano, e in quel caso Delio Rossi scelse Lazzari e Munari, e in due riuscirono a prendere 9 in pagella: due prestazioni imbarazzanti che permisero all'Inter di conquistare una facile vittoria. Nel terzo caso, nella partita di una settimana più tardi contro l'Atalanta in casa invece toccò a Salifu accanto a Lazzari alla sua prima da titolare in serie A e si parlò di una rivelazione, prima di essere sostituito da un, nuovamente opaco, Kharja. La Fiorentina vinceva e in meno di dieci minuti si fece recuperare e superare, prima che Jovetic riagguantasse il pari su assist di De Silvestri.

Finalmente si comincia a vedere alcune analogie con l'ultima delle partite in esame giocata quasi 3 mesi e mezzo dopo, quella contro i rossoneri: la coppia Kharja-Lazzari con Behrami a coprirgli le spalle, un De Silvestri che si propone in avanti, che può mettere in mostra la sua qualità migliore, la corsa, e un assist per il solito Jovetic goleador. Infatti lo scenario è lo stesso, stessi i protagonisti: in questi mesi nulla è migliorato nelle prestazioni individuali di coloro che sono scesi in campo a Milano e anche noi di Firenzeviola.it abbiamo dato 5 a Kharja e un 6 politico a Lazzari; mentre De Silvestri che lancia Jovetic si è dimostrato incontenibile sulla sua fascia.

A ben vedere, la formazione di Milano è quella che Corvino immaginava ad inizio anno avendo un Montolivo con le valige in mano. Nel giochino del “parte/non parte”, il ds viola si assicurò le prestazioni di due elementi che avrebbero dovuto sostituirlo. Ad inizio anno si pensò addirittura che furono due acquisti molto azzeccati in quest'ottica, e nessuno si aspettava che il loro rendimento fosse così basso. Al di là delle prestazioni personali quello che abbiamo notato è che con loro due in campo complessivamente ci guadagna la squadra, soprattutto nella capacità di sviluppare il gioco in velocità. Forse non saranno dei fenomeni con il pallone, però messi insieme e liberati dalla responsabilità di seguire, a turno, le indicazioni del talento di Caravaggio, hanno dato più dinamicità al reparto mediano viola, ben supportato dal sempre ottimo Behrami, rendendo in questo modo la Fiorentina più pericolosa nello sfruttare e colpire in quelle poche occasione in cui l'avversario lascia libero un varco. Anche la prestazione degli esterni in qualche modo è stata favorita da questo strano equilibrio, mentre con Montolivo in campo spesso sono chiamati, dallo stesso nazionale azzurro, a giocare qualche metro indietro, quasi a non voler rischiare, rendendo però gli ultimi 20/30 metri di campo una zona poco sfruttata dal gioco viola. Anche Rossi ammise che il problema era quello di essere più concreti nella fase offensiva, in quei famosi "ultimi metri". Non crediamo che Montolivo rappresenti un problema per la Fiorentina, ma notiamo come il gioco che passi dalle sue parti spesso venga rallentato, con i compagni che non si sanno far vedere quando l'ex capitano giostra il pallone: infatti certe volte i compagni sembrano sparire intorno a lui.

Sarà per modi diversi di vedere il campo, però la coppia in questo caso meno talentuosa sembrerebbe più efficace nelle economie di una squadra che di talento ne ha comunque ben poco, eccetto Jovetic. Chissà che non l'abbia notato anche Delio Rossi e già da domani non decida, nel caso Montolivo non assicuri quella rapidità di esecuzione, frutto del genio del calcio di cui Riccardo non è sprovvisto, decidendo di inserire la coppia di interni che invece ha aiutato la Fiorentina a conquistare una storica vittoria a Milano.