RITORNO AL FUTURO

05.09.2021 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
RITORNO AL FUTURO
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Il 25 agosto del 2012 Matjia Nastasic giocò la sua ultima gara in maglia viola. Il serbo era il centrale di una difesa a tre completata da Roncaglia sulla destra e Gonzalo Rodriguez sul centro sinistra, in una Fiorentina che Montella avrebbe fatto decollare di lì a poco sfiorando nel giro di tre stagioni più di una qualificazione alla Champions League. Quella prima vittoria contro l’Udinese, battuta 2-1 con una doppietta di Jovetic davanti a sudatissimo Andrea Della Valle, sarebbe stata la prima di tante ma per Nastasic fu l’ultima uscita al Franchi prima di trasferirsi al Manchester City.

Oltre nove anni più tardi il centrale scalda i motori in vista della trasferta di Bergamo, dove i viola affronteranno l’Atalanta facendo i conti con rientri dei nazionali sudamericani, quindi anche Quarta, fin troppo a ridosso della ripartenza del campionato. Ecco perché dopo aver visto Igor e Quarta affiancare Milenkovic adesso potrebbe toccare a lui scendere in campo accanto al connazionale serbo, riprendendo un filo del discorso interrotto con quel trasferimento in Premier e reso più complicato nelle successive esperienze fino all’ultimo anno in Germania allo Schalke 04.

Con 18 presenze complessive, 3 delle quali in Coppa di Germania, Nastasic ha potuto solo osservare il lento declino dei suoi, culminato con una retrocessione che solo qualche anno fa nessuno avrebbe immaginato a Gelsenkirchen (il club veniva da 30 stagioni consecutivamente in Bundesliga). Colpa di un infortunio al polpaccio che gli ha praticamente fatto perdere l’intero girone di ritorno, da metà febbraio fino al termine della stagione, e motivo per cui ci sarà da scommettere sulla voglia di rivincita di Nastasic che ancora ieri sera (nella vittoriosa sfida con il Lussemburgo) ha potuto perfezionare l’intesa con Milenkovic in nazionale.

Per farsi certamente trovare pronto già per la gara di Bergamo, ma anche per ricordare a tutti come mai un club come il Manchester City fece di tutto per averlo, proprio mentre nasceva quella squadra allenata da Montella che avrebbe divertito su tutti i campi della serie A.