RISPOSTA A METÀ
La sensazione prevalente, al triplice fischio di Lecce-Fiorentina, è stata quella di un'altra occasione persa. O ancora meglio, di una risposta ancora zoppa in campionato dopo le gioie europee del giovedì. La reazione tanto attesa da parte dei ragazzi di Italiano, imbrigliati per tutto il primo tempo dentro la partita voluta dal Lecce, non è arrivata nella misura sperata ed emergono ben poche note davvero positive dalla serata del Via del Mare. Da Kouame all'ancora ottimo Quarta, fino persino al messaggio tanto atteso da parte di Cabral (assist), nulla però può sopperire del tutto alla mancata vittoria.
L'altro lato della medaglia, invece, ripropone i soliti motivetti: un attacco che difficilmente in campionato riesce a segnare più di una rete, troppo spesso, e una squadra che dà l'impressione di non riuscire più a vincere. In Serie A sono solamente due i successi arrivati finora, quello all'esordio contro la Cremonese e quello successivo con l'Hellas Verona. Due su dieci partite, un quinto: troppo poco per le ambizioni di Europa di inizio stagione.
E poi, ultima ma non ultima, la diabolica trasferta: lontano da casa in questa stagione la Fiorentina ha vinto solo in Conference League, in terra di Scozia, mentre per quanto riguarda il campionato neanche un successo. Un'assenza pesante nel rendimento, in totale controtendenza con quanto fatto vedere da Italiano nella sua prima stagione in viola. Questa Fiorentina, a guardarla bene, non sembra neanche del tutto sua. Non per ciò che mette sul campo.