QUEI MALEDETTI DUE MINUTI. LA FIORENTINA ED IL PROBLEMA NELLA GESTIONE DELLE PARTITE
86’ 40’’, Filippo Bandinelli ribadisce in rete dal centro dell’area una corta respinta in uscita di Pietro Terracciano; 88’ 42’’, Andrea Pinamonti conclude una perfetta transizione dell’Empoli anticipando Alvaro Odriozola e superando Terracciano. Due minuti, poco più di centoventi secondi che hanno rovesciato le prospettive della Fiorentina e le certezze dei viola. Il ko nel derby del Castellani è il quarto di fila fuori casa, forse il più doloroso dopo i tre 1-0 contro Venezia, Lazio e Juventus, ed evidenzia alcuni problemi dei viola che, a tre mesi dall’inizio della stagione, sembrano essere una costante della squadra di Vincenzo Italiano.
Il fattore da prendere in analisi nel day after del Castellani è la scarsa capacità di gestione delle partite mostrata dalla squadra: contro l’Empoli sono arrivati altri due gol nel finale, l’ottavo ed il nono presi dalla Fiorentina nell’ultimo quarto d’ora di gara; se si contano le reti subite nel secondo tempo i viola salgono a 16 su 19. Ma, se nelle prime partite si imputava all’alto voltaggio del gioco di Vincenzo Italiano il motivo dei cali di rendimento alla distanza da parte dei viola, il ribaltone di ieri non è sembrato essere dettato dall’esaurimento della benzina nel serbatoio delle energie. Così come successo settimana scorsa nel secondo tempo col Milan, la Fiorentina è parsa ancora una volta incapace nella gestione del vantaggio, quasi fosse disallenata a controllare la partita dopo aver fatto il grosso (ovvero aver sbloccato il risultato con l'undicesimo centro in campionato di Dusan Vlahovic). Quella di ieri è la terza sconfitta che i viola subiscono in una partita in cui sono riusciti a passare in vantaggio e, più dei ko contro le corrazate Inter e Napoli, la partita di ieri dimostra quanto Vlahovic e compagni debbano ancora crescere nella gestione dei momenti di una gara.
L’impressione è quella che l’ottimo lavoro di Italiano non basti ancora per dare alla squadra la capacità di controllare le partite e di abbassare i ritmi in certi frangenti e ad ammetterlo è lo stesso allenatore nel post-partita: "Quando vinci uno a zero devi solo pensare a non concedere occasioni agli avversari. Quando la partita inizia a complicarsi dobbiamo imparare a non perderla Servirebbe amministrare il pallone". Certo, i cambi non hanno aiutato, soprattutto l’avvicendamento tra un più che positivo Lucas Torreira (uscito nel finale per crampi) ed un’evanescente Sofyian Amrabat, apparso ancora una volta un corpo estraneo alla squadra, è stato un downgrade notevole per la capacità di fraseggio della Fiorentina.Il giorno dopo la sconfitta contro l’Empoli rimane l’amaro in bocca di un’occasione gettata all’ortiche per l’incapacità di gestione del vantaggio; l’uno-due piazzato al mento dall’Empoli sveglia bruscamente Vlahovic e compagno dal sogno europeo; la Fiorentina, complice il momento traumatico della Juventus ed un calendario che sembra più agevole, potrebbe dire ancora la sua per le zone nobili della classifica, certo è che per diventare grande i viola devono fare ancora un grosso salto in avanti.