PROTAGONISTA
Novanta minuti più recupero, tanto dura la conferenza stampa di Rocco Commisso, destinato a fare ritorno in USA da lunedì. Il numero uno di casa viola chiude un’annata di totale contatto con la propria tifoseria, la stessa stigmatizzata per contestazioni invernali mal digerite anche da Italiano, ma poi abbracciata e ringraziata stringendo decine e decine di mani praticamente in ogni trasferta. E’ sotto l’aspetto della presenza e dell’attaccamento, a staff, squadra e tifoseria, che l’ultima full immersion rende sempre più protagonista Rocco Commisso.
A qualche ora dal volo che lo riporterà negli States il presidente viola stila i suoi di bilanci, e probabilmente torna su posizioni e frizioni antiche, sorvolate nell’ultimo (e più accomodante) incontro con la stampa dell'aprile scorso. Se insomma resisteva qualche dubbio su come potessero essere superate determinate divergenze di vedute, l’intervento di ieri ribadisce passaggi emozionali che l’uomo ancor prima del proprietario non vuol archiviare.
Questioni che tuttavia appaiono meno dirimenti rispetto a scelte e decisioni da prendere a breve, tanto più al termine di un quarto anno di gestione che pare un nuovo e determinante bivio per le ambizioni del futuro. Se già ieri Italiano e la dirigenza si sono messi a sedere per disegnare la squadra della prossima stagione -come anticipato dallo stesso Commisso- c’è soprattutto da sperare che la Fiorentina del prossimo anno possa essere più a immagine e somiglianza del proprio tecnico, e più incline al suo credo calcistico.
Il miglioramento di quest'anno rientra nelle due finali sì perse, ma perchè giocate, mentre l'ottavo posto e i sei punti in meno nella lunga corsa del campionato ricordano che le risposte degli ultimi due mercati non sono state propriamente esaltanti.
Al netto di considerazioni generali che meriterebbero approfondimenti impossibili in conferenza stampa, come quelle che riguardano l’attacco viola e paragoni sui numeri finali della stagione, è l’intenzione ribadita di migliorare e crescere che può stimolare speranze per il prossimo anno. A prescindere da quel che capiterà alla Juventus, o da come andrà un mercato che da tanti particolari rivelati di recente, da Italiano a Commisso, si preannuncia ricco e variegato. E soprattutto può garantire quell’ulteriore step nella crescita tecnica che l’ambizione di un tecnico come Italiano in primis sembra ben rappresentare.
Nell’ultimo intervento della stagione Commisso tiene in sospeso ancora molti discorsi sullo stadio, confermando però l’opzione rugby per un impianto temporaneo da sfruttare durante i lavori, ribadisce paletti invalicabili legati a ricavi e fatturati, e conferma gli slittamenti inevitabili di un Viola Park che ospiterà comunque la squadra per il ritiro in ponte tra un mese (quanto a chi potrà e non potrà entrare, con buona pace - purtroppo - del dirittto di cronaca, ci permettiamo di pensare che il lavoro di racconto delle vicende viola, vero e unico obiettivo primario di queste pagine, ne risentirebbe certamente ma non cambierebbe certo il nostro impegno, dunque anche per questo ci perdonerete se sulla questione non ci fermiamo oltremodo).
Un richiamo ad un futuro ormai alle porte, ma anche una chiave di lettura di quelli che potranno essere programmi e obiettivi del domani di un club destinato a veder crescere le aspettative intorno a sè, fosse solo per un periodo di ambientamento di una nuova proprietà che al quinto anno non può che essere al termine. E con una squadra dirigenziale che ha già ricevuto piena conferma e ulteriore rinnovo di fiducia.