PRANDELLI, La qualificazione un punto d'inizio
Vigilia in campionato in casa viola. Domani la Fiorentina, reduce dall'impresa di Champions League, affronterà i campioni d'Italia dell'Inter. Nella magica atmosfera di San Siro, Prandelli proverà a sfatare il tabù che lo vede sempre sconfitto da allenatore della Fiorentina contro i nerazzurri. Queste le parole rilasciate in sala stampa dal mister viola.
Come si tiene la tensione alta dopo la partita di martedì? "Dobbiamo pensare che quello che abbiamo fatto non è il nostro obiettivo ma un punto di partenza. Dobbiamo partire da quanto fatto per diventare ancora più squadra. Non vorrei che la maggior parte dei giocatori avesse pensato di aver raggiunto il massimo, sarebbe un errore clamoroso. Vogliamo dare continuità al gioco e alla mentalità, solo così possiamo crescere".
Sui cori a Balotelli: "Io sono d'accordo con Moratti. In tutti i casi fermerei il gioco e andrei a casa".
In caso di problemi col tifo viola, fermeresti la gara: "Se c'è da parte della società la volontà di fare questo gesto, io sono il primo ad appoggiarlo".
Chi arriva meglio alla sfida di domani? "Non credo che l'Inter sia in difficoltà, troveremo una squadra che vorrà far capire che la partita di martedì è stata solo un episodio. Noi sappiamo che sarà così, ma ho sempre detto che anche le grandi ti danno la possibilità di creare qualcosa di importante. Le possibilità le avremo e le dovremo sfruttare".
E' più un modello la Fiorentina di adesso o l'Inter di Moratti? "Sono due cose diverse. L'Inter di Moratti è un modello vincente dal punto di vista dei risultati. Noi vogliamo potenziare una squadra che sta crescendo, siamo in piena evoluzione".
Su Jovetic e la situazione in difesa: "Fino all'ultimo secondo su Jovetic non dirò nulla per non avvantaggiare l'Inter. Abbiamo due centrali infortunati, Gamberini e Natali, ma ieri Dainelli si è allenato bene, non credo che avrà problemi".
Sulle dichiarazioni di Mencucci di ieri: "Io ho grande rispetto e preoccupazione quando si incontrano le grandi squadre. Dobbiamo pensare che saranno 90 minuti dove la squadra deve avere concentrazione e attenzione, e la voglia di dare continuità. E' questo che più mi preme sapere".
C'è qualcosa che vorrebbe rubare a Mourinho? "Sarebbe facile rispondere lo stipendio, ma ognuno ha quello che si merita e io non invidio niente a nessuno. Il nostro lavoro può essere considerato come fare il ladro, che devi rubare qualcosa a qualcuno. Poi ti accorgi che ognuno ha le proprie capacità e qualità. Questo è un lavoro in cui a disposizione ogni tre giorni una partita per dimostrare qualcosa. Allenare una grande squadra e riuscire a vincere vuol dire avere tante qualità".
Sugli allenamenti settimanali: "Non ho visto nessuna deconcentrazione, ci siamo allenati bene. Giocando sempre e spendendo molte energie, non puoi spremere troppo, ma dal punto di vista mentale siamo al massimo. Dobbiamo fare le cose che sappiamo fare, solo così possiamo comportarci da grande squadra. In certi ambienti, in certi stadi riesci a tirare fuori uno spirito forte. Io vorrei vedere la Fiorentina con queste attitudini".
Su Andrea Della Valle: "Lui non ci ha mai lasciato soli, è sempre stato presente. Se ha detto che poi in futuro vorrà tornare a fare il presidente, siamo contenti. Lui è una figura indiscutibilmente importante".
Come pensi che possa essere decisa la partita di domani? "Dal punto di vista tattico, è una partita complicata da preparare. Se ci fosse una formazione titolare, con uomini fissi, avresti punti di riferimento e molte partite da analizzare. In questo momento non riusciamo a capire come giocherà, con quale modulo e uomini. Per questo dovremo arrivare a Milano per fare la nostra partita, e non giocare sugli avversari. Quando corri tanto significa che qualcosa non funziona, poi ci devono essere dei momenti in cui devi essere generoso".