PERCHÉ CI VUOLE ORECCHIO...

31.03.2013 00:00 di  Stefano Borgi  Twitter:    vedi letture
PERCHÉ CI VUOLE ORECCHIO...
FirenzeViola.it
© foto di Giuseppe Celeste/Image Sport

Non sappiamo se Montella sia un fan di Jannacci, o qualche volta gli sia capitato di ascoltarlo. Però Enzo (addirittura 33 anni fa) lo aveva avvertito, con un capolavoro tramandato ai posteri: "Perchè ci vuole orecchio, bisogna averlo tutto, anzi parecchio". La frase non lascia dubbi, certe cose bisogna intuirle... e stare al passo coi tempi. Una squadra di calcio è come un'orchestra e, prosegue Enzo, se c'è l'orchestra non si può sbagliare. Non si deve sbagliare. All'Is Arenas, invece, la Fiorentina (e segnatamente il suo allenatore) è sembrata al massimo una banda di paese, ha steccato, non ha "sentito" certi segnali della vigilia. Intendiamoci, il sabato mattina eravamo tutti d'accordo: cambi, modulo, ancor di più sul buon esito della partita. Però noi facciamo un altro mestiere, per certi versi più comodo, siamo chiamati al giudizio a posteriori. Perchè? Perchè ci vuole orecchio. Per guidare la Fiorentina ce ne vuole tanto, anzi parecchio. Quello che Montella ha spesso avuto, ma che stavolta è mancato: per inesperienza, per intransigenza, per troppa convinzione. E' mancato, insomma, l'orecchio di Jannacci... al quale va il nostro caro ricordo.

SORPRESA MATI - L'orecchio fino, allenato (non per forza l'orecchio assuluto) doveva innanzitutto mettere in guardia Montella sulle tribune vuote dell'Is Arenas. Sull'approccio alla partita, che non poteva (non doveva) essere come in altre circostanze. Ci voleva carattere, determinazione, concentrazione. Qualcuno può dire: Vincenzo lo aveva detto, aveva ammonito in conferenza stampa. Tutto vero, ma da qui a trovare contromisure ce ne corre. La Fiorentina ha disputato un primo tempo scollegato, assente, farcito di errori e prestazioni dei singoli che ci dicono: non c'è stato orecchio. Andiamo con ordine: Roncaglia non può giocare in una difesa a quattro, Jovetic non regge due impegni ravvicinati, mentalmente ma anche fisicamente. Cuadrado ha subìto il Jet-leg, nonostante il gol della speranza. Tutte cose che si potevano avvertire, "sentire" con un po' più di orecchio. Altra nota stonata, la solitudine di Pizarro. Il "pek" è stato fagocitato dai molossi cagliaritani (guarda caso Cossu, di natura rifinitore, sul cileno ha fatto il mediano) orfano della consulenza specializzata di Borja Valero. Eppure Vincenzo lo aveva detto alla vigilia: "Mati Fernandez è quello più simile allo spagnolo".  Quindi qualcosa aveva "sentito". E allora perchè non lo ha messo prima? Eppure dopo (lui sì...) è stato tra i più intonati. Tranquilli, è tutta questione di orecchio. Promettente, predestinato, ma ancora acerbo. Per finire al cambio di Larrondo, laggiù, spostato sulla sinistra... totalmente nullo. E qui veniamo all'intransigenza di Montella: El Hamdaoui è palesemente stonato all'orecchio dell'aeroplanino e quindi fuori dall'orchestra. Anzi, è proprio il caso di dire: da quell'orecchio Montella non ci sente. Nonostante in quel ruolo Mounir sia lo strumentista ideale. Comunque niente è perduto, l'Europa è ancora alla portata, e la stagione concertistica resta di ottima qualità. Peccato perchè, con un po' più di orecchio... l'esibizione dell'Is Arenas sarebbe stata perfetta.