OGGI E DOMANI
Il bello del calcio è anche il suo diverso scandire il tempo. Perchè nel mondo del pallone si possono cambiare le scenografie come sul palco di un teatro, e da un momento all'altro stravolgere l'ambientazione di un'intera scena, o di tutto un atto. Bellezze, e stranezze, di Eupalla (protettrice dei pestipedatori) che tutto osserva sui rettangoli verdi. Anche quando una domenica sei contorniato di fischi, e due settimane più tardi in striscia positiva.
E' di certo anche questo il bello del calcio. E le due vittorie consecutive di Jovetic e compagni lo testimoniano. A suo modo, a Firenze, un pizzico d'aria fresca in più si è sentita, e non solo per le gelide folate di vento degli ultimi tempi. Già, proprio Jovetic. Uno del quale si diceva che avrebbe avuto bisogno di un po' di tempo in più per recuperare del tutto dall'infortunio terribile al ginocchio. E che, invece, a quota 12 gol fa già parlare mezza Europa di sè. Piaccia o meno, di fatto, nascondere il luccichio di questo gioiello diventa, gara dopo gara, più complicato.
Ed è il dibattito che subito si è aperto intorno a JoJo a rimandare, ancora una volta, il pallone sulla sponda dei Della Valle. Così come del resto capitato in occasione delle risposte piccate di Corvino sul suo futuro (leggere alla voce "pausa di riflessione), o poco dopo quando c'è stato da fare riferimento allo stadio mentre Fiorentina e Comune presentavano una lodevole iniziativa insieme. Da qualsiasi parte si osservi il momento in casa viola, in altri termini, è di quelli decisivi.
Pensare che, si diceva, sarebbe stato gennaio il mese decisivo della Fiorentina. Appena trascorsa l'ultima finestra invernale di mercato, la Fiorentina ha già l'opportunità di lasciarsi alle spalle il cambio di tecnico, prima, e una sessione di mercato non indimenticabile, poi. Sempre che in primis la proprietà, ancor prima della dirigenza, faccia immediata chiarezza. Sul futuro, su quello della squadra, e del suo simbolo Jovetic. E ancora sulle prospettive di un impianto nella zona proposta dal Comune o sul direttore sportivo che da giugno dovrà continuare a ricostruire questa squadra. Nel calcio, del resto, il futuro è sempre dietro l'angolo. E il domani diventa prestissimo l'oggi.