OBIETTIVI STAGIONALI, COMMISSO PER LA PRIMA VOLTA TRACCIA LA STRADA. IN ATTESA DEL RITORNO
Il dato di fatto (più che apprezzabile) è che dopo un lungo silenzio Rocco Commisso sia finalmente tornato a parlare. Riallacciando il filo là dove lo aveva interrotto dopo la notte di Atene (rincarando la dose sulle sue ben note “guerre” contro il calcio malato e la burocrazia legata alle infrastrutture) e, cosa molto importante, stabilendo tra le righe - ma nemmeno poi tanto - anche quelli che in questa stagione dovranno essere gli obiettivi della Fiorentina. Nella lunghissima intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport - che bella, finalmente, la fine della battaglia col quotidiano sportivo più importante d'Italia - sono dunque contenuti alcuni concetti importanti che a lungo andare dovranno essere la stella polare dell’annata appena partita. E che stabiliranno nel giro di poco se la piega che prenderà il 2024/25 sarà positiva o negativa.
Dicevamo dei traguardi sportivi da raggiungere: il presidente, in barba alla scaramanzia, ha parlato apertamente di “un trofeo da vincere già quest’anno da dedicare a Joe Barone” e di “posizioni da salire rispetto al settimo-ottavo posto degli ultimi campionati”. Dunque chi pensava che Commisso, alla prima occasione post finale di Conference, non avrebbe parlato di target da centrare - o quantomeno sarebbe rimasto vago - è rimasto deluso. O sollevato, a seconda dei punti di vista. Piacciano o non piacciano gli obiettivi tratteggiati (tutti sognano la Champions, ci mancherebbe), il numero uno viola ha stabilito quale sarà il confine tra portare a termine un’annata ottima (qualificarsi almeno in Europa League o vincere una coppa), appena sufficiente (ribadire la posizione degli ultimi anni) o del tutto insoddisfacente (fare peggio del triennio Italiano, specie in Serie A). Una bella novità, dopo che per anni - anzi, sempre - il ritornello ricorrente era stato un più vago: "Vogliamo fare meglio dello scorso anno".
Cosa sperare, dunque, in più rispetto a quello che ha raccontato Commisso? Intanto che il patron, compatibilmente con la sua salute e i suoi impegni lavorativi, torni presto a Firenze per riprendere a respirare quel clima genuino che lui ha sempre saputo apprezzare, nonostante qualche incomprensione. E che poi passi con ancora più decisione dalle parole ai fatti. Dando seguito a quel concetto di “ambizione” più volte ribadito dai suoi dirigenti (e reiterato da mister Mediacom stesso oggi) ma che nell’ultimo calciomercato non sembra essere stato fino in fondo tramutato in concreto: il (leggero, per carità) taglio al monte ingaggi, la vendita dell’ennesimo top-player alla Juventus, il mancato investimento su un grande difensore e l'assenza di un vero vice Kean sono aspetti contrastanti che solo il tempo dirà se siano stati errori di valutazione o felici intuizioni. Nel frattempo, l'asticella - almeno a parole - è stata alzata.