NUOVO STADIO (2): Gli ostacoli da superare
Continua lo speciale "Stadio nuovo" di Firenzeviola.it. Nella prima puntata abbiamo analizzato i vantaggi che il progetto dei Della Valle porterebbe alla Fiorentina e alla città di Firenze. Oggi vogliamo invece analizzare i problemi e gli ostacoli che questo progetto dovrà affrontare per essere realmente approvato e "lanciato".
PROBLEMI LOGISTICI: E' uno dei problemi più semplici, ma anche più importanti. Diego Della Valle, nella conferenza di presentazione del progetto ha parlato della necessità di un terreno che vada dai settanta ai novanta ettari per poter realizzare in toto la "Cittadella Viola". L'area al momento individuata come l'unica opportuna per ospitare la nuova casa della Fiorentina è Castello, che però, come testimoniano le parole di Eugenio Giani, ha una disponibilità massima di 50 ettari. Qualora venisse dato il via libera alla realizzazione del nuovo stadio in questa area, dunque, il progetto andrebbe rivisto e inevitabilmente ridimensionato. Ma non è solo questa la questione che rende un problema la realizzazione della nuova struttura nella zona di Castello. Un'altra questione importante è quella della vicinanza dell'aereoporto di Peretola e del piano di sviluppo previsto per esso. Il rischio, comunque "scongiurabile ed evitabile" come ha detto Giani, è che il "progetto viola" vada ad insrirsi nel cosiddetto "cono di volo". Come? Una soluzione potrebbe essere quella della "pista obliqua", ed è sempre Giani a spiegare come: "allungheremo la pista fino a circa 2000 metri, spostando il cono di volo da Brozzi all'inceneritore sotto le Case Passerini". Un'ipotesi possibile, ma comunque di difficile ralizzazione, perchè l'area dell'inceneritore andrebbe ristudiata completamente, in modo da rendere possibile lo spostamento delle piste. Ma i problemi logistici non finiscono qua. Un'altra questione, molto spesso sottovalutata, è quella del passaggio dell'alta velocità, che occuperà proprio le aree immediatamente limitrofe a quella indicata come "ospite del nuovo stadio. Aereoporto, alta velocità, stadio, insomma, il rischio è quello di congestionare la zona di Castello anche se, in realtà, la zona sembra pronta a sopportare un "peso" simile. Ci sono poi una serie di altri scogli, che però analizzeremo nelle prossime "sezioni". Queste sono quelle puramente logistiche, di spazio disponibile o meno.
PROBLEMI DELLA "PIANA" (PIANI DI SVLIUPPO PRECEDENTI): Eccoci ad una delle questioni più complicate e difficili da risolvere, a meno che non si decida di stravolgere completamente i piani di sviluppi precedenti studiati per l'area della piana di Castello. Andiamo adesso ad analizzare cosa prevedevano i progetti già lanciati per questa zona. Innanzitutto è prevista la costruzione, proprio in quest'area, del nuovo termovalorizzatore. Il problema, in questo caso, sarebbe quello di individuare un loco alternativo dove realizzarlo, e tutti sappiamo quanto sia complicato, ad esempio, convincere gli abitanti di una determinata zona a vedersi costruire un termovalorizzatore nelle vicinanze. Esiste quindi un progetto che prevede la realizzazione, in zona Osmannoro Sud, di un intervento commerciale. Anche in questo caso si tratta di un progetto di vecchia data, approvato proprio perchè "perfetto" per quell'area. A tutto questo si affianca nuovamente la "questione peretola", che prevede come detto il potenziamento dell'aereoporto. Ma non solo. Esiste anche l'idea della costruzione della terza corsia dell'autostrada A11, che investirebbe esattamente una parte della zona individuata da tutti come quella giusta per il "progetto viola". Fino a questo momento abbiamo parlato di scogli che sono si importanti, ma che non rappresentano quelli maggiori. I problemi più "gravi" sono altri: il grande parco, il palazzo della Regione, la scuola dei Carabinieri ed il fatto che la quasi totalità dell'area di Castello sia già stata "acquistata" dal gruppo Fondiaria Sai, e quindi da Ligresti. Partiamo dalla questione del parco. Il piano di sviluppo dell'area di Castello prevede appunto la questione di un'immenso "polmone verde", che dovrebbe addirittura superare, per grandezza, quello storico delle cascine. Anche il progetto della Della Valle ha al suo interno delle zone "verdi", ma ovviamente siamo ben lontani da quello studiato dal comune. I Verdi ovviamente insorgono, e daranno battaglia affinchè la costruzione del nuovo stadio non pregiudichi quella del parco. La parte della zona dell'estrema periferia Nord di Firenze che non appartiene a Stefano Ligresti è di proprietà del comune, che aveva deciso di adibire quell'area alla realizzazione appunto del parco, ma anche del nuovo palazzo della regione e di una sorta di "scuola di polizia". Ora, il comune si è detto disponibile a rivedere i propri piani e a sedersi al tavolo con i proprietari della Fiorentina, ma non è cosa semplice. Basti pensare a quanto dichiarato lo scorso 2 ottobre dall'assessore all'urbanistica regionale, Riccardo Conti: "Abbiamo dato la nostra disponibilità a rivedere il piano che prevede lo spostamento del nostro palazzo a castello, non abbiamo detto che non ci andiamo più". Alcune delle opere sopracitate sono già partite, ed i cantieri sono già aperti. E' necessaria dunque una decisione rapida, che eviti un assurdo e dannoso spreco di riorse. a questione con Ligresti è forse di più facile soluzione, non fosse altro che per i rapporti che vigono tra lui e i Della Valle. Molto probabilmente i due imprenditori arriveranno ad un accordo che favorisca tutti e due, anche se il capo del gruppo Fondiaria è in una netta posizione di forza, avendo già investito pesantemente in quella zona, e lo ha fatto in base a precisi accordi con il Comune di Firenze. Insomma, se volesse, potrebbe davvero creare non pochi problemi alla realizzazione della "Cittadella Viola". Questi i maggiori problemi relatvi alla piana di Castello ed hai precedenti piani di sviluppo.
PROBLEMI BUROCRATICI: Non vogliamo addentrarci in leggi e leggine. Sarebbe troppo complicato e non sarebbe, crediamo, di grande interesse. Saremo dunque molto brevi, ma ci sono due aspetti che devono essere sottolineati. - LEGGE 1/2005: Questa afferma che per modificare un piano strutturale già approvato è necessaria una nuova fase di adozione con pubblicazione e possibilità di compiere osservazioni da parte dei cittadini. Non si può, dunque, ribaltare una situazione già studiata e approvata dalla città. - Richieste per spazi commerciali: Le richieste per aprire nuove aree commerciali nella zona della piana sono già troppe e superano i limiti regionali validi fino al 2010. La Regione infatti, ha già approvato le linee del commercio che assegnano limiti per nuove iniziative a Firenze, Prato e Pistoia per 30 mila metri quadrati. C'è un eccesso di offerta che non troverà accoglienza nella programmazione regionale. Ciò significa che 30 mila metri quadrati servono per tutta l'area metropolitana, da Prato a Scandicci, anche nel Valdarno: i progetti che i Comuni avanzano e discutono dovranno stare all'interno della programmazione. Dovremo fare uno sforzo di coordinamento, visto le enormi pressioni che ci sono per avere più superfici, che nascono spesso da una progettualità più di tipo immobiliare che commerciale. Ciò che viene sfornato a getto continuo oltrepassa la capacità di assorbimento dell'area. I lato commerciale del "progetto viola" bloccato per almeno due anni? Non conosco il progetto del nuovo stadio, ma queste sono le coordinate della programmazione discusse con associazioni di categoria, imprenditori e Comuni", ha dichiarato l'assessore regionale alla cultura e al commercio Paolo Cocchi. Questo problema riguarderebbe comunque non il nuovo stadio in sè, ma il resto del progetto dei Della Valle.
PROBLEMA POLITICO: Non vogliamo qui analizzare le posizioni dei vari partiti. Lo faremo nella prossima puntata. All'apparenza, comunque, tutti si dicono pronti a dire si alla costruzione del nuovo stadio. Appunto. La sensazione è che arrivare ad un accordo per la costruzione del nuovo impianto non sarà un grande problema, tanto è vero che è già stato dato il via libera, dal comune, per lo spostamento dello stadio da Campo di Marte a Castello. La questione sulla quale ci sarà molto da discutere sarà quella relativa a tutte le altre parti del"progetto viola". Servirebbe un accordo bipartisan, tali sono le proporzioni dell'iniziativa, ma arrivarci non sarà affatto semplice. Non è cosa banale, del resto, ridiscutere interamente progetti e questioni sulle quali già si faticava ad accordarsi e che ora, per far spazio alla "cittadella viola" andrebbero praticamente riviste da capo. Un esempio sono il piano di sviluppo dell'aereoporto e la costruzione della terza corsia dell'autostrada, così come quella del grande parco. E' grosso il rischio, inoltre, di assistere ad una corsa all'"appropriazione" del progetto, a pochi mesi dalle elezioni. Le parti politiche sono già in fermento, tutte si affrettano a dire si a Della Valle salvo poi, agli atti concreti, accorgersi di quanti interessi ci siano dietro ad un'opera del genere. Insomma, la sensazione è che proprio il movimento politico rischi di diventare il maggiore ostacolo alla realizzazione del progetto dei Della Valle, che non a caso si era rivolto proprio ad esso il giorno della presentazione. Sono i politici a dover dare il via libera, loro devono sbloccare tutte quelle questione di cui abbiamo parlato nei capitoli di questa puntata.
Insomma, noi siamo comunque fiduciosi, perchè comunque il mondo politico fiorentino ha dato segngnali positivi, mostrando di aver capito quanto la realizzazione dell'intero "progetto viola" possa rappresentare una svolta per la città di Firenze. Le discussioni, i litigi sono normali e ci stanno, ma la conclusione deve essere positiva. Si conclude qui la seconda puntata dello "Speciale stadio nuovo" di Firenzeviola.it, nella prossima analizzeremo appunto le prese di posizione dei vari gruppi politici. A presto