NON C'È PIÙ RISPETTO

02.04.2012 10:30 di  Marco Conterio   vedi letture
NON C'È PIÙ RISPETTO
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

"Ero... rimasto senza benzina. Avevo una gomma a terra. Non avevo i soldi per prendere il taxi. La tintoria non mi aveva portato il tight. C'era il funerale di mia madre! Era crollata la casa! C'è stato un terremoto! Una tremenda inondazione! Le cavallette! Non è stata colpa mia! Lo giuro su Dio!". Sembra di rivedere i Blues Brothers. Sembra di vivere un incubo, pare di sognare. Prima è colpa dei dirigenti e del mercato. Poi è colpa del silenzio dei tifosi. Poi dei "ragazzi del web", come ha brillantemente definito ieri il nostro mondo, il sig. Gianfranco Teotino. E al di là del discorso settoriale, che tocca noi da vicino, la fotografia resta più ampia.

Rispetto. Ecco cosa manca. Da parte di chi va in campo nei confronti di tutta la tifoseria. Senza cuore, senza impegno. 'Vergogna e dignità', tuonano in curva, giusto per usare epiteti lievemente moderati rispetto a quelli che petto e cuore del tifoso chiamano. C'è poco rispetto, però, anche verso la stampa. Verso giornalisti, iscritti ad un albo professionale, e per questo da considerar tali. Professionisti. Oppure verso chi intraprende una strada ma che vive, ogni giorno, costantemente e quotidianamente, in una redazione con altri colleghi dove sviluppare idee e lavorare.

Chi scrive, come molti altri, è transitato o vive anche adesso anche in altri media. Quotidiani di tiratura nazionale, quotidiani locali. Emittenti radiofoniche e televisive nazionali e locali. Eppure nessuna di queste, dalla prima all'ultima, merita l'appellativo di testata di serie b e tutti i colleghi, dal primo direttore del primo giornale, all'ultimo dei redattori, meritano rispetto. Ed una tutela, magari, anche dalle associazioni di stampa davanti a certe incredibili dichiarazioni come quelle del sig. Gianfranco Teotino.

Rispetto. Ecco cosa manca, alla Fiorentina di oggi. Verso la maglia, verso il pubblico e verso chi gravita attorno al mondo viola. Non c'è da stupirsi, dunque, se la situazione è quella che è. Non c'è da meravigliarsi, dunque, se pur di non vedere in faccia la realtà, il club cerchi appigli e scuse per non capire che l'annata rischia di farsi durissima. I tifosi, "i ragazzi del web", il silenzio del Franchi. Ci mancano solo "le cavallette ed una tremenda inondazione".