"NOI CHE..." SIAMO CONTRO LA JUVE
Tifare 'per' la Fiorentina significa anche tifare 'contro' la Juventus. Come e più di Milan contro Inter, Roma contro Lazio, Pisa contro Livorno. Un fenomeno che in molti hanno cercato di capire, di spiegare... senza riuscirci. E' così e basta. Chiunque abbia più di 40 anni (ed abbia a cuore le sorti viola) è cresciuto, infatti, con un nemico comune: la Juventus. Una maledizione, una sorta di trauma adolescenziale deflagrato il 16 maggio 1982, all'indomani del "meglio secondi che ladri". Certo la rivalità esisteva anche prima, frutto di differenze politiche e sociali: la Firenze rinascimentale dei Medici, allergica all'arroganza del potere, la Torino capitalista degli Agnelli, intristita dallo snobismo sabaudo. Impossibile trovare un punto di contatto. E così si è andati avanti per anni. Tornando al nemico comune, non ha avuto miglior fortuna la generazione successiva (quella dei 30enni, per intendersi) sbattuta tra la finale di Avellino, la guerra per Baggio ed il gol di Del Piero al 90'. Fino ai giorni nostri, certamente più edulcorati, comunque funestati da Calciopoli, Moggiopoli, Conte e Marotta. Che dire poi di Andrea Agnelli, ultimo rampollo di famiglia, che fa il giro di campo al Franchi e litiga con Diego Della Valle? Insomma, da sempre l'odio verso la Juventus è un "must" per il tifoso viola, tanto da immaginarci una serie di "Noi che..." tutti rigorosamente dedicati alla vecchia signora.
Noi che quando perde la Juventus diciamo: "Oggi è stata una bella giornata di sport".
Noi che a scuola, il lunedì mattina, non parlavamo di calcio con i compagni... quasi tutti juventini.
Noi che scambiavamo la figurina di Antognoni con quelle di Bettega, Causio, Tardelli, Gentile... Perchè per noi, "Antonio", valeva tutta la Juventus.
Noi che il 4 aprile '82 andammo allo stadio 4 ore prima dell'inizio di Fiorentina-Juventus decisiva per lo scudetto. Finì 0-0, nemmeno un tiro in porta, e rischiammo pure l'insolazione.
Noi che il 16 maggio 1982, tornando da Cagliari, abbiamo pianto e giurato odio eterno alla Juventus.
Noi che il 29 maggio 1985, dopo la strage dell'Heysel abbiamo detto: "Ma cos'hanno da festeggiare i giocatori della Juventus?"
Noi che il 15 gennaio 1989 abbiamo coronato il sogno di una vita: battere la Juventus con un gol al 90'.
Noi che il 2 marzo 2008 abbiamo coronato un altro sogno: battere la Juventus con un gol al 94'.
Noi che domani vogliamo coronare l'ultimo sogno: battere la Juventus con un gol a tempo scaduto su rigore...che non c'era.
Noi che il 16 maggio 1990 non volevamo andare ad Avellino, sapendo già come sarebbe andata a finire.
Noi che... siamo andati lo stesso ad Avellino pensando: "E se poi si vince? Io ci voglio essere".
Noi che il giorno dopo abbiamo fatto la guerra per uno che, fino al giorno prima, aveva promesso che non sarebbe andato alla Juve.
Noi che il 6 aprile 1991 ci siamo commossi, quando un ragazzo con la maglia della Juve ha raccolto una sciarpa viola e se l'è messa al collo.
Noi che il 13 dicembre 1998 siamo stati folgorati dalla "smitragliata" di Batistuta. Che gioia... Il "Re Leone" aveva battuto la Juventus.
Noi che il 4 dicembre 2005 abbiamo accompagnato in rete il pallone di Luca Toni, per poi urlare:"Nooo, maledetto ciuffo d'erba!"
Noi che vogliamo vendicare la "manita" del 17 marzo scorso.
Noi che il 29 agosto 2012, dopo l'affare Berbatov, abbiamo capito cos'è lo "stile Juventus".
Noi che abbiamo cantato e saltato al grido di... "Chi non salta bianconero è".
Noi che prima chiediamo: "Oh, ma un tù sarai mica gobbo?"
Noi che dopo diciamo: "Va beh, settussè gobbo dillo!"
Noi che stiamo con Della Valle e non vogliamo avere rapporti con la Juventus.
Noi che... Massimo Mauro? Uno così non poteva che essere juventino.
Infine l'ultimo, anche se qualcuno tenta di convincerci del contrario:
Noi che aspettiamo tutto l'anno la partita con la Juve. Perchè per noi... Fiorentina-Juventus non è una partita come tutte le altre.