NIENTE DI NUOVO
Nel giorno in cui Commisso prende la parola per dire la sua sullo stadio è un po' come tornare indietro nel tempo. Inevitabile ripercorrere oltre un decennio di dialoghi a distanza tra la vecchia proprietà e l'amministrazione comunale, e più che qualsiasi raffronto (oggi improponibile visto l'arrivo della nuova proprietà fresco di appena sei mesi) è quasi lo scoramento per un ritorno al punto di partenza tutt'altro che piacevole.
Al di là delle opinioni (che si sprecheranno) in merito alla posizione presa dal presidente viola, resta sullo sfondo uno stallo come minimo preoccupante, almeno alla luce dei freddi numeri che determinano le logiche del calcio nazionale e internazionale. Senza stadio anche la Fiorentina di Commisso fatica a pensare in grande, e prima ancora di qualsiasi tempistica futura il presente finisce per non discostarsi troppo dalle delusioni degli ultimi anni. In tre parole: niente di nuovo.
Logico che clima e ambiente ne risentano anche per il rendimento della squadra finita su una strada sempre più in salita. Mentre dal mercato non sembrano filtrare annunci imminenti Iachini riparte da un pareggio a due facce: positivo per un atteggiamento diverso, negativo per come è maturato in pieno recupero. Non un pieno di fiducia ed entusiasmo, semmai una boccata d'ossigeno aspettando tempi migliori. Quando magari anche di stadio – se mai accadrà – si potrà parlare in termini diversi rispetto al passato remoto e recente.