MONTELLA, Il mago che fa sognare Firenze
“Che calcio sarebbe senza Montella?”. Anche ieri sera, in mezzo alla sciarpata della Fiesole, è comparso uno striscione ormai diventato cult di questi ultimi due anni e mezzo. Neanche la pioggia battente è riuscita a fermare la Fiorentina di Vincenzo Montella. Sì lo possiamo dire con certezza. Questa è proprio la sua Fiorentina. Pensata e costruita a sua immagine e somiglianza. Eclettica, duttile, spesso bella da vedere e, finalmente verrebbe da dire, anche cinica. Adesso niente sembra più impossibile per questa squadra. Il tanto bramato salto di qualità è stato fatto e ora i viola non solo giocano bene, ma portano il più delle volte anche i 3 punti a casa.
Il rapporto tra Montella e Firenze ha praticamente vissuto di soli alti, un continuo acuto che ha consacrato l’Aereoplanino nell’olimpo degli allenatori della Serie A. Qualche momento difficile per la verità c’è anche stato, come ad esempio l’inizio dell’attuale stagione, ma nonostante la stampa avesse come di consueto assunto il delicato ruolo di far cronaca in un momento infelice, la piazza ha sempre appoggiato il tecnico campano, sposando in tutto e per tutto la sua idea di fare calcio.
La Fiorentina gioca un calcio unico. Riconoscibile. Fatto di schemi, interpreti e idee gioco collaudate. Rispetto ai primi due anni di gestione Montella però, la squadra sembra aver assunto una consapevolezza diversa nei propri mezzi e l’evoluzione avuta soprattutto sotto l’aspetto del carisma e della “cattiveria” è stato impressionate. Tanto è stato fatto grazie al mercato di gennaio, guarda caso, si sussurra nei corridoi dell'Artemio Franchi, la sessione nella quale Montella ha inciso maggiormente nelle scelte societarie.
Vargas, Toni, Gonzalo Rodriguez, Borja Valero, Mati Fernandez, Ljajic, Neto. Solo per fare alcuni esempi. Giocatori rinati, o che hanno raggiunto i massi livelli in carriera proprio sotto la guida dell’Aereoplanino. Un allenatore unico, che Firenze ha imparato a conoscere e, con il tempo, anche ad amare. La vittoria di ieri sera ha dato ulteriore consapevolezza alla squadra e con la finale di Coppa Italia ad un passo e l’avventura in Europa League ancora tutta da scrivere, sognare a Firenze non è più un’utopia. E allora ci uniamo al coro: “Che calcio sarebbe senza Montella?”.