MANICHE CORTE E PORTE CHIUSE
Nel suo ultimo intervento, ieri sera ai microfoni di Sky, il presidente della Federcalcio Gravina non ha usato mezzi termini: "Pronti a ripartire non appena sarà possibile". Già, ma quando sarà possibile?. La domanda che più o meno si fanno tutti si estende inevitabilmente a ogni giorno delle prossime settimane, non tanto per il termine temporale delle restrizioni (il 3 maggio) quanto per l'incertezza legata agli sviluppi della pandemia.
Nel giorno in cui sul Corriere della Sera si leggono i dubbi della dottoressa e virologa Ilaria Capua su quello che potrebbe essere l'immediato e il prossimo futuro, il mondo del calcio si pone l'obbligo di guardare comunque avanti, un tentativo di farsi trovare pronti non appena dovesse scattare il semaforo verde. Già mercoledì, per esempio, si tornerà a pensare al domani. Ed è forse anche per questo che i piani per la ripresa degli allenamenti si susseguono giorno dopo giorno.
Dunque salvo complicazioni difficili da scartare in un periodo in cui di certezze non ne esistono, il pallone potrebbe tornare a rotolare almeno nel mese di maggio, lasciando spazio a una ripartenza estiva che consentirebbe di chiudere comunque il campionato (non è però dato sapere con quali e quante controindicazioni per l'annata successiva). Con una sola, unica, inevitabile sicurezza, quella di stadi che non riapriranno per i tifosi. Perchè per le porte aperte, quelle sì, si può già guardare ben oltre l'estate all'orizzopnte. Quando molto probabilmente un Paese intero potrebbe ritrovarsi a seguire il calcio in maniche corte e a porte rigorosamente chiuse.