LO MONACO, La scheda del dirigente catanese
Il Catania dei miracoli, degli allenatori giovani in rampa di lancio, dei giocatori ritrovati e scoperti ha un unico artefice: l'amministratore delegato Pietro Lo Monaco. Il dirigente sportivo nasce a Torre Annunziata il 21 ottobre del 1954. E' nel calcio da sempre, prima come calciatore - era centrocampista - poi come allenatore e infine come dirigente. Modeste le carriere da calciatore e da allenatore dove arriva alle soglie del professionismo e talvolta fino alla Serie C, è da dirigente sportivo che trova però la sua dimensione prima come osservatore poi come direttore. Inizia la sua parabola ascendente tra le fila di quella che pare essere la vera università del calcio da questo punto di vista: l'Udinese di Giampaolo Pozzo (dalle stanze dei bottoni della società friulana usciranno anche Pietro Leonardi, Gasparin e transiteranno grossi calibri come Pierpaolo Marino).
Inizia proprio a Torre Annunziata col Savoia da direttore tecnico, poi passa alla Reggina e infine in Friuli come osservatore, l'anno successivo è già capo degli scout per la famiglia Pozzo e contribuisce in maniera determinante alla strutturazione della società come la conosciamo oggi: grandissimo scouting e grandissima capacità di trovare talenti in giro per il mondo. Dopo l'esperienza bianconera si misura come direttore sportivo ad Acireale proprio col suo attuale presidente Puvirenti col quale agguanta la promozione e passa al Catania. Nella città etnea diventa ben presto il punto di riferimento imprescindibile, uomo delle istituzioni, manager, uomo mercato, in una sola parola amministratore delegato. Antonino Pulvirenti, presidente del Catania Calcio dall'estate 2005, ha la felice intuizione di lasciare mano libera al dirigente campano e lui lo ripaga con una promozione storica in Serie A subito nella stagione successiva ed in un mantenimento della categoria fino ad oggi sempre con molta tranquillità. Dopo sei anni di A la capitalizzazione complessiva del Catania è arrivata alle stelle soprattutto grazie a lui.
Pietro Lo Monaco però non è solo questo, grande conoscitore del mercato sudamericano riesce a portare in Italia giocatori sconosciuti (Juan Manuel Vargas, odierno giocatore della Fiorentina, viene scoperto proprio da lui e poi rivenduto a 13 milioni di Euro) oppure rinvigorire giocatori scomparsi dai radar quali Maxi Lopez. In tutto questo si occupa anche degli aspetti gestionali del club, promuove e si batte per la realizzazione del centro sportivo di Torre del Grifo che diventa una risorsa fondamentale per la capitalizzazione futura del club rossoazzurro. Proprio Firenzeviola.it, in occasione del gara di campionato a Catania, fece una passeggiata nel nuovo centro sportivo, rimanendone totalmente estasiata (leggi qui). Vanta grandissimi rapporti soprattutto in Argentina, tanto da far diventare il Catania una piccola nazionale albiceleste con giocatori come Silvestre, Maxi Lopez, Gomez e Bergessio soltanto per citare gli ultimi.
Di carattere forte, ha avuto più di un'incomprensione con il Presidente Pulvirenti, tuttavia il loro matrimonio professionale ha portato solo gioie alla città di Catania. Adesso la sua partenza dal capoluogo etneo sembra certa ma non solo la Fiorentina potrebbe essere interessata ai servigi di uno dei migliori dirigenti d'Italia se non d'Europa, su di lui ci sono anche squadre come Genoa, Napoli e addirittura si vocifera dell'Inter. Un suo eventuale arrivo a Firenze mal si concilierebbe con l'arrivo di Oriali. Pietro Lo Monaco è un dirigente a tutto tondo, non solo uomo di mercato ma anche amministratore e factotum, dunque arriverebbe a Firenze solo se avesse garanzie di indipendenza totale.