LE PAGELLE, Jorgensen, gol da rinnovo

24.05.2009 17:02 di  Andrea Capretti   vedi letture
LE PAGELLE, Jorgensen, gol da rinnovo
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

FREY: 7,5 Parte con l’intento di preoccuparsi solo della tintarella e della sopravvivenza al gran caldo ma il Lecce non ci sta e lo chiama ad un grande intervento sul calcio di punizione con Zanchetta. E’ solo l’inizio di un pomeriggio durissimo che lo portano alla ribalta a suon di interventi super assieme ad un duello continuo stravinto nei confronti di Castillo. Solita garanzia soprattutto di testa nel giorno in cui tutti lo davano in vacanza ma non può essere sempre il salvatore della patria.
COMOTTO: 6 De Canio temeva le corsie esterne e Comotto prova a dargli ragione con un avvio sprint fatto di affondi e un paio di bei traversoni. Si intende bene con Semioli e scambiano facilmente la posizione. Con il passare dei minuti soffre ma è presente nel fondamentale salvataggio conclusivo.
KROLDRUP: 5,5 Puntuale nel gioco aereo non regala nulla ai centimetri di Castillo ed alla potenza di Tiribocchi, come sempre. Come sempre far ripartire la manovra non è nelle sue corde. Quando salgono i ritmi d’incursione degli avversari la fatica aumenta e Prandelli lo cambia. Dal 45’ DAINELLI: 5 Non risolve le difficoltà della posizione mostrate da Kroldrup e ne esce con lo stesso bilancio negativo di una ammonizione e di molte rincorse sofferte dietro agli avversari.
GAMBERINI: 5,5 Fatica a prendere le misure a Tiribocchi, specialmente da quando arretra il suo raggio d’azione alle spalle di Castillo. C’è sempre sul gioco aereo meno su quello palla a terra e condivide le responsabilità di tutti quegli spazi concessi nella zona centrale.
PASQUAL: 6 L’ottima intesa delle ultime uscite con Vargas latita così come la sua precisione su un paio di cross che sbaglia malamente. Si adegua rapidamente alla mediocrità collettiva.
FELIPE MELO: 4,5 Comincia al piccolo trotto convinto di prendere in mano di forza il centrocampo poi la pressione degli avversari lo mette in difficoltà tanto da commettere qualche errore pesante nella gestione del pallone.

Il più lampante il retropassaggio di testa che avvia il contropiede-gol di Tiribocchi. Completa il disastro con il rosso di nervosismo e frustrazione che gli costerà una bella squalifica. Recidivo.
MONTOLIVO: 5 Acciaccato o meno nelle ultime uscite ha scelto il profilo dell’umile lavoratore di palloni. Combatte contro i muscolari centrocampisti del Lecce, stoico data la temperatura in un paio di recuperi poi scompare rapidamente dal match a suon di passaggi sbagliati e di una totale assenza sul piano della costruzione della manovra.
SEMIOLI: 5,5 Uno dei pochi a partire con il piede giusto nonostante il caldo, i compagni lo cercano ma si rivela una fiducia malriposta visto che i cross arrivano con il contagocce e da quella parte De Canio finisce per mandare un centrocampista riadattato.
JOVETIC: 5 Coraggioso palla al piede e nell’uno contro uno ma finisce per incaponirsi in un’eccessiva ricerca del tocco di classe e della finezza. Non può risolvere la partita tutto da solo e manca della solita freddezza sotto porta. Dal 35’ st JORGENSEN: 7 Dieci minuti per toccare pochissimi palloni ma basta quello che rispedisce dritta la Fiorentina ai preliminari di Champions. Semplicemente al posto giusto al momento giusto e pure il suo futuro viola potrebbe cambiare.
VARGAS: 6 Un paio di belle accelerazioni palla al piede sembravano confortanti indizi di un buon avvio di gara, si spenge alla distanza e si conferma inesistente sulle punizioni.
GILARDINO: 5/6 Solito avvio di coraggio e lotta in mezzo ai due difensori centrali ma gli si annebbiano presto le idee visto che il dialogo con Jovetic si spenge sulla lunga distanza e inanella un paio di errori a tu per tu con il portiere che non tengono fede alla sua fama di goleador. Quando indovina la zampata giusta trova Rosati a dirgli di no.
PRANDELLI: 5,5 Non aveva dubbi tattici o di formazione si affida ai suoi uomini di fiducia ed al consolidato modulo dei successi delle ultime giornate. Serviva solo il controllo psicologico della squadra che fallisce prima e durante la gara poi si salva con il jolly dalla panchina, salvato da uno dei suoi fedelissimi.