LA VIOLA ALZA IL MURO: ORA È LA SESTA MIGLIOR DIFESA IN SERIE A
Se non fosse che non porta il cappellino e parla con uno spiccato accento bresciano, si potrebbe tranquillamente dire che Cesare Prandelli sia riuscito per il momento a trasformarsi nello Iachini di turno. In senso buono ovviamente, visto che quando le cose vanno male e la nave si trova nel pieno di una tempesta, la prima cosa da fare per condurla in un porto sicuro è quella - parlando più banalmente di calcio - di mettere in pratica l’antico dogma del “primo non prenderle”. Ed in effetti, dopo settimane di esperimenti che per adesso sono stati riposti in cantina, la sua Fiorentina sembra di nuovo aver trovato una sua fisionomia, specie a livello difensivo dove rispetto alla scorsa stagione le reti incassate erano state davvero troppe. Logico pensare, dunque, che servisse una scelta drastica per tamponare questa emorragia da gol ed il passaggio alla linea a cinque dopo il ko di Bergamo è servito a fare dei passi in avanti notevoli. Addirittura più evidenti rispetto alla gestione tecnica precedente, visto che, con l'1-0 di ieri sera, la Fiorentina è rimasta imbattuta nelle ultime cinque gare interne di campionato: non era mai successo ai viola di rimanere imbattuti per cinque partite casalinghe di fila nel 2019/20..
A 180’ dalla fine del girone d’andata infatti, la squadra viola può vantare la sesta miglior difesa del campionato con 23 reti subìte: meglio di Pezzella e compagni hanno fatto solo il Napoli, la Juventus e la rivelazione Verona (con 16), la capolista Milan (19) e l’Atalanta (22): tutte squadre, più o meno, da zona Europa. Subito dopo ci sono i ragazzi di Prandelli, che hanno subito le stesse reti dell’Inter, prossimo avversario della Fiorentina dopodomani in Coppa Italia e con un monte ingaggi a livello di pacchetto difensivo cinque volte più alto rispetto alla truppa gigliata. Quando è stato esonerato Iachini, ovvero alla settima giornata dopo il pari di Parma, la difesa viola aveva già incassato dodici gol ed era la settima retroguardia di tutta la Serie A. A permettere questo salto in avanti (in classifica ma anche in termini di solidità difensiva) ci hanno pensato soprattutto le ultime quattro giornate, visto che solo in una circostanza (contro la Lazio) Dragowski ha subito gol. Nel resto delle gare (Juventus, Bologna e Cagliari) la porta è rimasta inviolata: nessuna squadra nell’ultimo mese di campionato è riuscita a fare come i viola. Segno evidente che, finalmente, il porto sicuro è stato raggiunto.