LA GRANDE OCCASIONE

07.01.2021 13:00 di  Dimitri Conti  Twitter:    vedi letture
LA GRANDE OCCASIONE
© foto di Federico De Luca

"Sicuramente con Kouame è stato facile giocare perché eravamo vicini e compatti: lui è un ottimo giocatore, ci capiamo e quando giochiamo insieme va tutto bene". Se oggi chiedete a Dusan Vlahovic, allo stato attuale dell'arte, e del Prandelli 2.0, il centravanti titolare della Fiorentina, su chi potrebbe essere il candidato ideale per giocare al suo fianco nell'importante e delicato - più psicologicamente che a livello di reale classifica - incontro del prossimo turno con il Cagliari, beh, difficilmente potrebbe non nominare Christian Kouame.

Acquistato a gennaio, ma con un grave infortunio da smaltire, l'ivoriano è entrato ufficialmente in campo negli ultimi minuti dello scorso campionato, affacciandosi a tutti gli effetti con la realtà viola solamente in questa stagione. Iniziata bene, con un gol in casa dell'Inter alla seconda giornata, ma non proseguita altrettanto: un'esperienza fin qui caratterizzata dai forti dubbi sul suo impiego come centravanti, che ha finito per vederlo presto accantonato da Iachini e non troppo preso in considerazione neanche da Prandelli, tanto da indurre a pensare ad un suo trasferimento altrove in questa sessione di mercato.

Nel mentre però c'è il campo, e domenica pomeriggio (ore 18) al Franchi arriva il Cagliari, in difficoltà quanto e forse persino più della Fiorentina: al centro del ring si sfidano due pugili stanchi e fin qui abbastanza suonati, ma desiderosi di prendersi quel gancio che potrebbe svoltarne il futuro prossimo, di portare a casa la ripresa. Senza lo squalificato Castrovilli e l'infortunato Ribery, con un attacco viola che ha bisogno di trovare nuove soluzioni tali da consentire maggiori sbocchi offensivi, le chance di Kouame prendono notevolmente quota, e chissà che la benedizione di Vlahovic non porti ad un'ulteriore riflessione di Prandelli. Col Cagliari, insomma, potrebbe essere davvero la grande occasione per Kouame di rilanciare se stesso e la squadra che non ha speso una cifra irrisoria per averlo, allontanando allo stesso tempo anche tutti i discorsi di mercato sul suo conto. Prendersi Firenze, o giù di lì.