LA DEA, LA VIOLA E UN CONFRONTO CHE (OGGI) NON REGGE: ORA CONTA SOLO RISPONDERE AD ATENE

23.05.2024 13:00 di  Andrea Giannattasio   vedi letture
LA DEA, LA VIOLA E UN CONFRONTO CHE (OGGI) NON REGGE: ORA CONTA SOLO RISPONDERE AD ATENE
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca 2024 @fdlcom

Inutile negarlo, da ieri a Firenze (intesa non solo come città ma come popolo viola) sono diventati due i sentimenti dominanti: la profonda attesa, da un lato, che avvolge tutto un mondo che il prossimo 29 maggio spera di esultare dopo oltre venti anni di attesa e dall’altro una sensazione che, fondamentalmente, è un mix tra ammirazione e “rosicamento” dovuto al successo (straordinario e più che meritato) dell’Atalanta in Europa League. Sgomberiamo il campo dai dubbi: oltre a non essere forse il momento giusto per fare confronti con la realtà della Fiorentina (le polemiche susseguenti, oggi, non produrrebbero nulla di buono sulla strada che porta alla finale di Atene), sarebbe improprio mettere sullo stesso piano due realtà che negli ultimi anni hanno operato con metodi, ambizioni e scenari diversi.

Basterebbe pensare al fatto che solo tre volte negli ultimi dieci anni la Fiorentina è riuscita ad arrivare davanti in classifica rispetto alla Dea (appena una negli ultimi otto) e che il bilancio tra entrate e uscite sul mercato messo a punto nell’arco del lunghissimo ciclo Gasperini a Bergamo partito nel 2016 (durante il quale, in riva all’Arno, si sono alternati ben sei allenatori: Sousa, Pioli, Montella, Iachini, Prandelli e Italiano) vede oggi i nerazzurri con un clamoroso +127,7 milioni di attivo e il club viola (che ha vissuto, è bene ricordarlo, un cambio di proprietà nel 2019 dopo svariate stagioni di austerity) con un +34,2. I risultati e la disponibilità economica accumulata parlano dunque chiaro: fare un confronto - oggi - con l’operato negli ultimi anni di queste due realtà rischia di risultare sia sproporzionato (a favore del club di Percassi) che ingiusto, contando anche che la Fiorentina ha investito oltre 120 milioni per realizzare il centro sportivo più grande d’Europa.

Meglio dunque concentrarsi su quella che invece è l’opportunità che ha davanti a sé la Fiorentina, chiamata a replicare all’impresa atalantina nella notta del 29 maggio per confermare non solo che la Viola di Italiano ha voglia di chiudere il suo mini-ciclo al meglio (con una coppa è chiaro che il giudizio complessivo sul triennio che si sta per concludere sarebbe analizzato sotto ben altro punto di vista) ma che la salute del calcio italiano versa in ottime condizioni: l’ultima volta, infatti, che due club del Bel Paese hanno vinto nella stessa stagione due tornei patrocinati dalla Uefa risale alla stagione 1998-99, quando in Coppa Uefa il Parma di Malesani si impose sul Marsiglia 3-0 a Mosca mentre in Coppa delle Coppe la Lazio di Eriksson batté 2-1 a Birmingham il Maiorca (quella peraltro fu pure l’ultima edizione del torneo). Venticinque anni dopo, la storia potrebbe ripetersi.